L’operazione è stata condotta dalla pattuglia della Stazione Carabinieri Forestale “Parco” di Rocca Santa Maria, dipendente dal Coordinamento Territoriale Carabinieri per l’Ambiente Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, in Loc. Casarine di Rocca Santa Maria all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso – Monti della Laga.
Si tratta di una gabbia di cattura per piccoli animali selvatici ed una trappola a tagliola in metallo con congegni a scatto, lunga 80 cm e larga circa 60 cm, e perfettamente funzionanti.
Gli strumenti sono stati sequestrati in un terreno di proprietà di un cittadino di Rocca Santa Maria, attualmente indagato per i reati di uso di trappole per la cattura di fauna selvatica, nonché ricettazione.
Questa mattina il materiale è stato consegnato nelle mani del Presidente del Parco Tommaso Navarra che ha avuto l’occasione di complimentarsi di persona con il Comandante della Stazione di Rocca Santa Maria, Maresciallo Bruno di Marco, e con l’Appuntato scelto Luca Gambacorta, nonché con il Ten. Col. Sonja Placidi del Coordinamento Territoriale Carabinieri per l’Ambiente del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga.
Navarra ha confermato quanto già dichiarato, e che “la giusta collocazione del materiale rinvenuto è presso il Museo del Lupo di Arsita, come d’altra parte disposto anche dall’Autorità Giudiziaria, per finalità didattiche ed educative, e a testimonianza che stupidità e violenza rimangono sempre soccombenti rispetto all’intelligenza e alla forza della natura. La tagliola, infatti, posizionata per catturare fauna protetta, avrebbe con facilità potuto ferire in modo grave un escursionista o un raccoglitore di funghi”.