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Roseto, accordo tra Provincia e Comune per il porto turistico

E’ stata approvata all’unanimità nel Consiglio provinciale di oggi la convenzione con il Comune di Roseto degli Abruzzi per l’ampliamento e la messa in sicurezza del porto turistico, l’opera da 1 milione e 700 mila euro inserito nel Masterplan di cui la Provincia è soggetto attuatore.

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Il progetto prevede la realizzazione di un braccio a mare che dovrebbe servire a superare le attuali criticità, in modo da poter utilizzare le banchine di nord est, lato mare, dove è prevista la futura localizzazione della marineria.

“Pur essendo soggetti attuatori”, ha spiegato il presidente della Provincia di Teramo, Renzo Di Sabatino, “abbiamo voluto restituire un ruolo al Comune di Roseto che si occuperà del progetto esecutivo e della fase operativa dei lavori”.

“La settimana scorsa c’è stato un confronto risolutore fra i Comuni di Roseto e di Pineto alla presenza di tecnici e progettisti”, ha detto il consigliere Giuseppe Cantoro, “ovviamente Pineto non ha mai avuto nulla a che dire sulla convenzione in sé ma esisteva, non da oggi, una preoccupazione diffusa di un possibile impatto negativo sull’area spondale del proprio territorio. Insieme ai tecnici delle amministrazioni coinvolte sono state individuate delle soluzioni di salvaguardia; adesso stiamo cercando di capire come finanziare queste opere e abbiamo già avviato una interlocuzione con la Regione Abruzzo verificando che ci sono opzioni praticabili”.

Anche il vice presidente Mario Nugnes ha sottolineato il valore aggiunto del confronto che la Provincia è riuscita a realizzare, ricordando come quest’opera strategica, potrà avere un impatto positivo sul turismo e sull’economia legata alla marineria.

Rinviato, invece, all’unanimità il Piano di ricognizione sulle partecipate. Si tratta di un adempimento che deve essere assunto alla luce della riforma promossa dalla ministra, Marianna Madia, una riforma che introduce criteri molto stringenti sul mantenimento delle partecipate nell’ottica della massima riduzione della spesa e di una maggiore efficace ed efficienza dell’azione pubblica.

Attualmente la Provincia possiede quote solo in 5 società che sono Agena, Costa blu, Cope, Centro ceramico castellano e Gal Leader Teramano. Stando ai requisiti tecnici, sussisterebbero le condizioni e i requisiti necessari al mantenimento per due sole di esse (Agena e Falg Costa Blu), mentre andrebbero dismesse le quote del Consorzio Punto Europa Teramo, del Centro Ceramico Castellano e del Leader Teramano. Soprattutto sulla dismissione delle quote del COPE – spin off dell’Università di cui è socio anche il Comune di Teramo – il Consiglio ha chiesto tempo per verificare se esistono i margini per mantenere la partecipazione.