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Tortoreto, revocato il bando per gli impianti sportivi: profili di illegittimità

Tortoreto. Annullato, per autotutela, il bando pubblico per la gestione degli impianti sportivi comunali.

 

Così come era trapelato nelle scorse settimane, in coincidenza l’avvio della grana delle strutture sportive, il Comune ha revocato il bando di gara dello scorso settembre, con il quale venivano avviate le procedure per l’affidamento in gestione di 4 impianti (i due stadi comunali, il bocciodromo e il palazzetto dello sport). Nel frattempo si sono succeduti diversi accadimenti: nei termini fissati dal bando sono arrivate 6 offerte (non essendo stata nominata la commissione le buste non sono state aperte), il Comune ha dapprima richiesto alle società sportive di riconsegnare le chiavi per poi avviare un percorso per scongiurarne la chiusura per consentire la fine della stagione sportiva.

Materia complessa, come è emerso durante tutta la fase successiva.

Nella determina dirigenziale, a firma del responsabile del primo settore, viene ricostruita l’intera vicenda e illustrati i motivi per i quali il bando per il momento è stato revocato.

 

“Da una più attenta lettura dei documenti di gara”, recita l’atto amministrativo, ” sono state riscontrate in più punti delle incongruenze che potrebbero configurare profili di illegittimità”.

 

Il nodo risiede tutto nell’agibilità e della messa a norma delle strutture sportive (aspetto poi finito al centro delle successive riunioni per individuare soluzioni tampone), nelle norme inserite nell’avviso pubblico in ordine dalla manutenzione originaria e straordinaria delle strutture. Nel bando, infatti, era prevista per le società affidatarie la  competenza alla sola manutenzione ordinaria. Adempimento che da solo non avrebbe poi garantito di sanare le situazioni in essere.

Manutenzione straordinaria, invece, di pertinenza del Comune e che il ripristino delle condizioni di agibilità e sicurezza non può essere demandato alle società affidatarie, ma all’Ente.

 

“L’offerta economica di partenza riferita al canone annuo di 100 euro”, si legge, “ è del tutto irrisoria e creerebbe uno svantaggio economico per il Comune, dovendosi accollare spese di gran lunga superiori ai canoni concessori eventualmente offerti”.

 

In poche parole il bando presenta, a detta del Comune evidenti vizi di legge, anche in ordine alla mancata indicazione del valore della polizza assicurativa e dell’essenza dello schema di contratto e di convenzione.

Tutti elementi che hanno portato a produrre una determina in autotutela in attesa, poi, di sistemare le varie strutture e solo successivamente di bandire una nuova gara. Percorso non immediato e che in ogni caso spetterà al nuovo esecutivo.