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Giulianova, che fine ha fatto la variante al Prg?

Giulianova. Che fine ha fatto la variante al PRG di Giulianova? Se lo chiede l’associazione di cultura politica Il Cittadino Governante che ricorda “la fretta del sindaco Mastromauro di controdedurre nei primi 100 giorni – calpestando tutti e tutto – le Osservazioni alla Variante al PRG? Da allora, sono trascorsi circa 800 giorni e solo ora si riparla di Variante, e non per l’approvazione! Anzi, chissà se e quando se ne verrà a capo. Quell’arroganza servì, soprattutto, ad impedire ai consiglieri comunali di poter esaminare tutta la documentazione”.

Nel novembre 2009, sindaco e maggioranza bocciarono prima l’Osservazione del Cittadino Governante sulla necessità di fare la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) e poi quella che evidenziava il contrasto della Variante col PTP (Piano Territoriale Provinciale) e un mese il sindaco Mastromauro avrebbe dichiarato: “Avevo indicato come obiettivo prioritario proprio il PRG, lungamente atteso dai giuliesi. Ebbene, in sei mesi questo ambizioso traguardo è stato raggiunto, e la promessa mantenuta”. Il 22 dicembre 2009 sarà davvero una data storica per l’avvenire di Giulianova”. Dopo circa due anni nel maggio del 2011 Mastramauro, prima avrebbe previsto una ripresa per l’attività edilizia, e dopo pochi giorni avrebbe confermato che a breve la Provincia, in ordine  alla compatibilità della variante col Piano Territoriale Provinciale avrebbe trasmesso le proprie determinazioni con poche prescrizioni, prevedendo la presa d’atto finale della variante nell’autunno 2011.
“Come era prevedibile non è andata esattamente così”, ha precisato l’associazione di cultura politica giuliese, aggiungendo: “dapprima è giunta la doccia fredda dal Comitato Beni Ambientali della Regione: è necessario sottoporre a VAS la Variante. Come stabilisce chiaramente e opportunamente una legge molto civile. Lo avevamo detto. Successivamente anche dalla Sezione Urbanistica Provinciale (SUP), unitamente a  consistenti rilievi, sono giunte corpose e giustificate richieste al Comune, in particolare la predisposizione di alcuni “studi di approfondimento: sul territorio agricolo, sulle aree di interesse paesaggistico, sul dimensionamento sia residenziale che produttivo. Si aggiungeva: “Solo una volta esaminati gli studi  e le integrazioni richiesti, la SUP potrà esprimere il definitivo parere di compatibilità”. Un modo diplomatico per dire che la Variante sarebbe da rifare in quanto fortemente in contrasto col PTP. Avevamo detto anche questo. Infine nel recente Assestamento di Bilancio è emerso che le entrate derivanti dagli oneri di urbanizzazione sono crollate. La crisi dell’attività edilizia è giunta anche qui, com’era facilmente intuibile (sapendo leggere la realtà). Anche su questo Il Cittadino Governante sta avendo ragione. Alla luce di ciò come farà l’amministrazione  a convincere la SUP che a Giulianova occorrerà consumare un altro milione di mq. di territorio per edificarvi quando, tra l’altro, il PRG vigente (quello del ’94) contiene ancora tantissima possibilità edificatoria? Nel dibattito – continua la nota del Cittadino Governante – dei numerosi consigli dedicati alle Osservazioni evidenziammo chiaramente che la città, con la Variante proposta, non si trovava di fronte a nessun progetto di portata storica, bensì ad uno strumento urbanistico modesto ed involutivo che avrebbe fatto regredire gravemente la qualità ambientale e paesaggistica, la vivibilità cittadina, nonché le stesse potenzialità economiche per cui è vocato il nostro bel territorio”. Il dibattito sulla variante non finisce qui, anzi Il Cittadino Governante annuncia battaglia e nuove proposte per la città e nel frattempo lancia una frecciata ai partiti della maggioranza, ai quali chiede “come fa Mastromauro ad affermare che la città attende da oltre 15 anni la Variante al PRG  quando il PRG vigente (che ha sbloccato l’edilizia in città) è stato adottato nel 1994, proprio poco più di 15 anni fa. A farlo, tra l’altro, non fu la stessa maggioranza che lo ha fatto eleggere sindaco?”