Un primo edificio situato sul ciglio della scarpata franata di Castelnuovo di Campli dovrà essere demolito. A stabilirlo è la Diocomac che dopo aver effettuato i necessari sopralluoghi in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Firenze, ha rimesso la relazione tecnica di valutazione sulla frana, sottolineando che nell’area si registrano “movimenti attivi, causati da una diffusa instabilità”, per cui “il rischio di fenomeni di crollo e ribaltamento è da considerarsi alto”.
Data, dunque, la vicinanza di alcuni edifici già evacuati al margine della frana sarà necessario provvedere al loro abbattimento.
“Dobbiamo far tesoro di quanto emerge dalla Relazione della Protezione civile”, ha detto il sindaco di Campli, Pietro Quaresimale, “sicuramente dovremmo mettere in atto tutte quelle accortezze necessarie per rendere stabile la zona di Castelnuovo anche nella parte a monte e valle del fronte franoso al fine di evitare rischi all’incolumità pubblica. Da qui,innanzitutto,la necessità di demolire l’edificio così come raccomandato nella relazione tecnica e monitorare costantemente tutta la scarpata”.
L’amministrazione farnese ha dato il via ai lavori relativi al primo lotto per la messa in sicurezza della zona di Castelnuovo, per un ammontare di circa 200mila euro, a cui ne seguiranno altrettanti per completare l’intervento. Il primo lotto di lavori riguarda, così come previsto dal ‘verbale di somma urgenza’ redatto dall’ufficio tecnico comunale, la regimentazione delle acque con interventi per convogliare l’acqua del fiume sottostante. Nella fase successiva di completamento bisognerà effettuare la chiodatura del terreno, per rendere stabile il fronte ed evitare che si possa estendere ulteriormente.
“Interventi”, ha aggiunto il primo cittadino, “che insieme al progetto strutturale, speriamo,vengano finanziati da Governo e Regione. Nel frattempo facciamo fronte con le nostre forze per evitare ritardi e garantire la sicurezza del territorio”.