Dopo 10 mesi e 300 giorni, si legge nella nota, “il Presidente e la Giunta regionale più teramana di sempre e più bugiarda di sempre sono stati messi al nudo: non c’è e non ci sarà un solo euro dei 20 milioni promessi per i comuni alluvionati, non c’è e non ci sarà nessun finanziamento regionale per i comuni alluvionati”.
“Ho riproposto la legge della giunta che avrebbe dovuto reperire 20 milioni di euro dai vecchi FAS” spiega il consigliere Claudio Ruffini “eravamo convinti che quei fondi non ci fossero ma ieri ne abbiamo avuto conferma perchè la maggioranza ha bocciato in Finanziaria la sua stessa legge”.
Nel silenzio di tomba del Presidente Chiodi, continua la nota, che nulla ha risposto in merito alle accuse rivoltegli dai consigliere Giuseppe Di Luca e Ruffini, un risultato il Pd lo porta a casa: la deroga al patto di stabilità interno per i Comuni alluvionati che hanno sostenuto spese nel 2011 per le somme urgenze.
“La Regione” spiegano Ruffini e Di Luca “si è impegnata in via prioritaria a destinare una propria quota del patto di stabilità 2012 ai comuni alluvionati e alla Provincia di Teramo. Tale disponibilità dovrà essere verificata nel corso dell’anno e si renderà disponibile solo dopo che la Regione avrà restituito la sua quota di patto ai Comuni che hanno aderito al “Patto orizzontale tra gli enti nel 2011”.
Con un altro emendamento, anche questo bocciato, il Pd chiedeva di destinare 500 mila euro alla Provincia di Teramo per il ripristino di infrastrutture e della viabilità danneggiata dall’alluvione. Questa richiesta era stata avanzata in quanto il centro destra ha presentato ed approvato un proprio emendamento “marchetta” in cui finanzia sempre con 500 mila euro una struttura nella Provincia di Pescara.
Inoltre, con due diversi emendamenti al bilancio regionale, il PD chiedeva di assegnare alla Provincia di Teramo ed ai Comuni alluvionati somme pari a 10 milioni di euro per l’alluvione. Tale somma si rendeva disponibile attraverso le entrate derivati dai capitoli di bilancio relativi al bollo auto e da un altro capitolo di entrata relativo ai canoni per l’utilizzo del demanio idrico. Stesso risultato negativo:la maggioranza ha respinto e bocciato queste proposte.
“I teramani dell’intera provincia hanno avuto un finale di anno difficile in cui i propri amministratori si sono rivelati incosistenti ed incapaci a dare risposte” concludono Di Luca e Ruffini “mentre nelle altre province sono arrivati finanziamenti, nella provincia alluvionata del Presidente non c’è e non ci sarà un solo euro per un’emergenza riconosciuta da un Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ormai lo schema è chiaro a tutti: Chiodi e la sua giunta fanno pagare ai teramani i propri posti di potere che sul tavolo delle trattative regionali invece di essere un vantaggio si tramutano in penalizzazioni per il territorio.”
“Loro hanno già preso i posti di comando” è la rivendicazione degli altri rappresentanti politici del centrodestra a Chiodi e company, “mentre alla nostra sventurata provincia non resta che un pugno di mosche e tanta rabbia per avere sostenuto una banda di incapaci”.