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Decreto Sisma: Teramo presenta al Parlamento i propri emendamenti

Iniziato l’iter parlamentare per la modifica al Decreto “Sisma”. Definiti, a firma del presidente Di Sabatino e del sindaco di Teramo, gli emendamenti che questa mattina sono stati trasmessi ai parlamentari Tommaso Ginoble, Giulio Sottanelli e Paolo Tancredi per la presentazione alla ottava Commissione (Ambiente) della Camera dove il provvedimento è in discussione.

Sarà la Commissione a decidere quali proposte possono essere dichiarate ammissibili e in questa fase sia il relatore che il Governo possono presentare dei propri emendamenti.

Una volta votato dalla Commissione, il decreto legge, così come emendato, passa prima alla Camera e poi al Senato.

La legge dovrà essere licenziata entro i primi dieci giorni di aprile. Le proposte – che integrano quelle già presentate dall’Unione delle Province Italiane e dall’Associazione nazionale dei Comuni – si muovono su alcuni principi di fondo: a) l’estensione di una serie di provvedimenti già previsti per i Comuni del cratere del sisma anche ai territori dei Comuni colpiti dagli eccezionali fenomeni metereologici; b) l’estensione del “cratere” propriamente detto anche ai comuni di Isola del Gran Sasso, Colledara, Castel Castagna, Fano Adriano, Pietracamela, Basciano, Penna Sant’Andrea (sono già nel cratere Rocca Santa Maria, Valle Castellana, Cortino, Crognaleto, Montorio); c) l’eliminazione delle limitazioni attualmente previste per il Capoluogo dal Decreto Sisma; d) l’estensione dei provvedimenti previsti per il sisma anche ai territori con movimenti franosi da dissesto.

“Una serie di provvedimenti ragionati, frutto di giorni di lavoro, insieme agli uffici legislativi dell’ente, dell’Upi e dell’Anci – spiega il presidente Renzo Di Sabatino – nulla di più e nulla di meno di quello che serve non solo per ricostruire il danno materiale ma anche per sostenere le economie locali in ginocchio, per frenare lo spopolamento, per darci una speranza. Siamo andati ad integrare il Decreto laddove a nostro avviso era carente o ad aggiungere dove non contemplava misure. Un lavoro circostanziato perché, dopo la imponente manifestazione di Roma, in Parlamento, saremo misurati, giudicati e mi auguro approvati, sulla qualità e fattibilità delle proposte. Non ci dimentichiamo che andranno trovate importanti coperture finanziarie e che il nostro percorso di lobbisti del territorio è appena iniziato. Dovremo monitorare ogni passaggio ed essere pronti a costruire alternative laddove non abbiamo risposte adeguate”.

Fra gli emendamenti si evidenziano quelli di: estendere le disposizione del Decreto Sisma anche agli immobili e alle strade danneggiati dalla neve e dalle frane; il contributo fino ad un massimo di 10 mila euro anche agli immobili lesionati ma non inagibili; il sostegno economico alle fasce deboli (ISEE fino a 12 mila euro) residenti da almeno un anno nei territori danneggiati; il sostegno alle imprese danneggiate, anche quelle fuori dai Comuni del cratere, con il riconoscimento del “lucro cessante”.

Poi una serie di provvedimenti a favore degli enti locali, Comuni e province, e fra questi quelli che consentirebbero di recuperare il minor gettito dei tributi, i tagli operati dal Governo (contributi alla finanza pubblica); poi ci sono le richieste mirate a raggiungere la sicurezza sismica nelle scuole; a prorogare gli ammortizzatori sociali in deroga anche fuori dal cratere e in maniera retroattiva; a sostenere l’Università di Teramo (quale leva per contenere l’eventuale perdita di iscritti nei prossimi anni).

PAOLO TANCREDI. “I danni alle abitazioni, ai fabbricati, alle infrastrutture e alle attività economiche delle località Ponzano di Civitella del Tronto e di Castelnuovo del comune di Campli causati dai recenti eventi franosi vanno assimilati ai danni causati dal sisma che ha colpito il Centro Italia. E’ quanto prevede un emendamento di Area popolare, a mia prima firma, al decreto terremoto. E’ chiaro, infatti, come il considerevole dissesto idrogeologico che ha riguardato quest’area nell’ultimo periodo sia riconducibile agli eventi sismici”. E’ quanto dichiara il deputato abruzzese Paolo Tancredi, di Area popolare.
“Il nostro emendamento prevede che per le attività di prima emergenze siano stanziati 10 milioni di euro per il 2017. Inoltre , va riconosciuto il diritto a percepire il risarcimento integrale di tutti i danni subiti e la possibilità di delocalizzare le abitazioni, qualora gli eventi franosi abbiano reso impossibile ricostruire sugli stessi terreni. Nel caso di delocalizzazione, il risarcimento del danno dovrà ricomprendere il costo di acquisto delle nuove aree sulle quali edificare, nonché i costi di progettazione e gli oneri di urbanizzazione e i costi di infrastrutturazione. La stessa opportunità di poter delocalizzare va data anche alle attività commerciali e a quelle produttive. Infine, va garantito il diritto all’assistenza abitativa della popolazione colpita, compresa la possibilità di realizzare soluzioni abitative di emergenza”.

GIULIO SOTTANELLI. “Ho consegnato poco fa alla Camera un sostanzioso pacchetto di emendamenti, la maggior parte dei quali condivisi e cofirmati con i colleghi Tommaso Ginoble e Paolo Tancredi, per migliorare in fase di conversione il decreto n. 8 del governo che interviene con ulteriori misure a seguito del sisma e del maltempo che ha colpito la nostra regione e tutto il centro Italia. Gli emendamenti presentati raccolgono le richieste arrivate dal territorio, contenute in particolare dalla delibera dell’Assemblea dei sindaci della Provincia del 13 febbraio e le relative richieste del Presidente Renzo Di Sabatino e del Sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi”. E’ quanto dichiara il deputato di Scelta Civica Giulio Sottanelli.

Fra gli emendamenti ci sono, tra gli altri, quelli per allargare il cratere ad altri Comuni abruzzesi (Isola del Gran Sasso, Colledara, Castel Castagna, Fano Adriano, Pietracamela, Basciano, Penna Sant’Andrea, Farindola, Pizzoli, Cagnano Amiterno, Barete e Pizzoli), per estendere le disposizioni del decreto anche agli immobili e alle strade danneggiati dalla neve e dalle frane, per il sostegno economico alle fasce deboli e alle imprese danneggiate, anche quelle fuori dai Comuni del cratere, e una serie di provvedimenti a favore degli enti locali, Comuni e province in prima linea nell’emergenza.

“Tra gli emendamenti ce ne sono tre, in particolare, a mia prima firma, che ho pensato a sostegno delle imprese e degli autonomi: è fondamentale che chi fa impresa venga sostenuto in questa fase difficile per evitare lo spopolamento e l’ulteriore impoverimento, anzi è necessario dare respiro alle imprese esistenti e attirarne delle nuove sul nostro territorio. Una prima misura da me proposta – simile a quella inserita anche per il sisma del 2009 – prevede di destinare il 5% dei fondi stanziati per la ricostruzione allo sviluppo delle attività produttive che operano all’interno del cratere, attraverso un programma di sviluppo concordato con Regione ed enti locali, che includa interventi a favore della localizzazione produttiva, dei servizi turistici e culturali, di ricerca, innovazione tecnologica e alta formazione, di sostegno alle attività imprenditoriali e per l’accesso al credito delle imprese e alla connettività anche attraverso banda larga. Una seconda misura prevede la possibilità per i cittadini e per le imprese che abbiano aderito, o intendano aderire entro il 31 marzo, alla rottamazione delle cartelle di pagare quanto dovuto spalmandolo fino a 48 rate mensili. La terza misura vuole incentivare la ripresa delle attività di imprenditori e piccoli autonomi favorendo l’insediamento di nuove partite Iva nei territori colpiti dal sisma e si propone di raddoppiare i valori soglia del regime dei minimi per i prossimi 5 anni: in sostanza gli autonomi e i piccoli imprenditori residenti nel cratere o che intendano insediarsi potrebbero beneficiare della medesima tassazione arrivando a sforare, fino al raddoppio, la soglia annua di fatturato annuo prevista attualmente”.