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Teramo, verso la manifestazione del 2 marzo. Di Sabatino incontra i sindaci FOTO/VIDEO

 

Una dimostrazione unitaria, senza colori politici, che faccia capire come il territorio abbia bisogno davvero di un altro genere di aiuto rispetto a quanto previsto finora dal Governo. Nell’incontro avuto questa mattina nella Provincia di Teramo, tra il presidente Renzo Di Sabatino, i sindaci del territorio e altri rappresentanti del mondo politico, economico e culturale teramano, si è fatto il punto della situazione sull’organizzazione della manifestazione in programma il 2 marzo a Roma per chiedere la modifica del Decreto sisma. Una manifestazione che vedrà anche la partecipazione di una delegazione provinciale pescarese con alcuni Comuni particolarmente colpiti.

“L’incontro di oggi”, ha spiegato di Sabatino, “segue l’assemblea del 13 febbraio nella quale è stata approvato all’unanimità il documento in cui si contestava il decreto sul terremoto ritenuto inadeguato e insufficiente per un territorio colpito duramente, oltre che dal sisma, anche dall’abbondante nevicata e del lungo black out che ha messo in ginocchio l’intera provincia. Abbiamo vissuto una situazione drammatica e come tale deve essere trattata. Per questo ci auguriamo che l’iniziativa di giovedì prossimo raggiunga il suo obiettivo, adeguatamente supportata da tutti i cittadini”.

Di Sabatino, infatti, ha chiesto ad ogni amministrazione comunale di organizzare almeno un pullman, a spese delle singole amministrazioni e dei rappresentanti politici che dovranno contribuire in maniera concreta alla riuscita dell’iniziativa, senza delegare, ma mostrando adesione convinta anche nelle zone meno colpite per fare in modo che, a presentarsi al Governo, sia l’intera comunità provinciale.

La partenza è prevista alle 8 dal piazzale dello stadio di Piano D’Accio e, una volta arrivati a Roma, la manifestazione si svolgerà a piazza Montecitorio, prima che una delegazione di sindaci venga audita da qualche membro della Commissione. L’invito, dunque, è alla partecipazione e all’essere solidali, senza distinzioni di rappresentanza politica e territorio, con l’unico obiettivo del riconoscimento delle richieste per il bene della collettività.

“Un atto di generosità nei confronti del proprio territorio”, lo ha definito il consigliere regionale Paolo Gatti, mentre l’assessore Dino Pepe ha parlato di compattezza della provincia nel mostrare al Governo un’unica bandiera per la richiesta del giusto riconoscimento del territorio. Un invito al Governatore Luciano D’Alfonso e ai vertici istituzionali regionali a partecipare alla manifestazione è arrivato anche da Mauro Di Dalmazio che ha definito “inadeguate e oltraggiose” le misure adottate finora dal Governo in considerazione a quanto subito.

Dai sindaci, poi, sono arrivati i suggerimenti di portare i gonfaloni, di far partecipare anche i delegati provinciali dei sindacati, di evitare qualunque rivendicazione politica, di guardare al territorio nel suo insieme senza differenza tra zone montane, città di Teramo e costa e di avere già ben chiare le conseguenze che si dovranno adottare nel caso in cui non ci siano le risposte sperate da Roma.