Pineto. Vivere sopra una falda acquifera. Accade a Pineto a un cittadino che nel 2007 decide di acquistare un’abitazione nella frazione di Scerne, inconsapevole delle conseguenze che la vicinanza con il fiume Vomano avrebbe di lì a poco causato. L’uomo ha scelto di scrivere una lettera aperta per raccontare la sua storia e destare l’attenzione pubblica. La riportiamo integralmente:
“Vi volevo raccontare una storia.
Qualche anno fa, più precisamente nel 2007, abbiamo acquistato un appartamento, carino, spazioso, molto vivibile nella Frazione di Scerne di Pineto.
Condominio piccolo, tutte famiglie con le quali ci siamo trovati bene.
Sembrerebbe una favola ed invece è un incubo.
Causa vicinanza del Fiume Vomano e del mare, sotto il nostro fabbricato c’è una falda acquifera, molto importante.
Per far fronte all’innalzamento della falda ci sono 4 pompe a immersione che lavorano 24 ore su 24, 365 giorni l’anno con conseguente bolletta bimestrale dell’Enel che non scende mai sotto gli 800,00 euro!!!!
Per non parlare che con il funzionamento continuo le pompe sono soggette a guasti, ed ogni volta centinaia di euro per la manutenzione!
Cosa succede se le pompe non funzionano??? Se la corrente va via??? Se una delle pompe è in manutenzione???
Tempo 5 minuti e ci ritroviamo con i garage e gli spazi comuni del condominio con almeno 50 cm di acqua.
Praticamente la nostra casa galleggia su una falda e non osiamo immaginare in che condizione si trovano le fondazioni!
Perché non facciamo dei sondaggi??? Perché ci sono dei costi proibitivi!
Allora ci viene da chiederci, qui qualcuno ha sbagliato, necessariamente:
Ipotesi 1: a sbagliare è stato il Comune o Ente preposto a rilasciare il permesso a costruire per realizzare una palazzina su un lago di acqua
Se è vero che una decina di anni fa la zona era asciutta, come dicono le persone che erano presenti durante la costruzione, e solo in seguito la falda ha trovato la sua strada qualcun’altro ha sbagliato:
Ipotesi 2: pare che non sono più in funzione da qualche anno (guarda caso da quando si è creata la falda acquifera sotto la casa) diverse pompe dell’acquedotto che serve la zona. Ora se era noto che stoppare queste pompe avrebbe consentito la crescita della falda (da qualche parte l’acqua deve pur andare) perché è stato consentito questo all’ente gestore dell’acquedotto?
Ipotesi 3: nel corso degli anni sono nati nuovi insediamenti residenziali (questa volta costruiti a regola d’arte, almeno pare) che riescono ad allontanare mediante barriere l’acqua della falda! E indovinate l’acqua (che ripeto da qualche parte deve andare) dove se ne va????Nel piano garage della nostra casa…sotto le nostre fondazioni!!! Chi ha permesso questo???
Ci hanno proposto diversi interventi di “eventuale” risoluzione del problema, dal costo stratosferico e certezza quasi nulla che il problema non si ripresenti!!!
In questi ultimi anni diverse segnalazioni sono state inviate anche al Comune…la risposta?
Silenzio assoluto alle segnalazioni inviate per iscritto.
In occasione dell’alluvione del 2 marzo di quest’anno sono stati coinvolti sulla vicenda assessori e il Sig. Sindaco. Volete sapere cosa ci ha risposto il Sindaco sul problema acqua??? “Non possiamo farci nulla…il problema si elimina con le pompe…mettete le pompe…non è solo un problema vostro ma di tutta Scerne…”
E allora se è un problema di tutta Scerne perché si continua a costruire in queste zone????
Perché ci dobbiamo arrangiare noi??? Perché non possiamo neanche sapere se le nostre fondazioni sono ormai sgretolate dall’acqua???
Poi però nel caso succede qualcosa alla stabilità dell’edificio, non facciamo come sempre accade in Italia…non gridiamo alla disgrazia…perché sono anni che questo problema viene segnalato, ed è ora che chi di dovere si prenda le responsabilità del caso!!!!!
Condomini stanchi“.