Strade scomparse, case inclinate e altre che sono destinate a crollare. Le misurazioni attraverso il Gps effettuate dalla Protezione Civile di Civitella del Tronto hanno misurato uno spostamento di oltre 8 metri e mezzo.
Una frana che non si arresta. Anzi, la preoccupazione è che lo spostamento della terra possa in qualche modo toccare la zona al di sopra del grosso muro di contenimento, dove la frana la si può solo osservare guardando verso il basso.
Questa mattina Paolo Marsan, geologo della Protezione Civile nazionale è stato a Ponzano e accompagnato dagli amministratori ha effettuato un lungo e accurato sopralluogo per monitorare lo stato delle cose. La zona non è immune da frane, ha sottolineato il geologo. Una paleofrana l’ha definita. Il grosso accumulo di neve, che poi si è sciolta, ha avuto l’effetto di alimentarla, di rimetterla in moto con la scenario che ora è sotto gli occhi di tutti.
Cosa fare? L’interrogativo lo ha posto anche il sindaco Cristina Di Pietro, che continua a chiedere aiuti e sostegno. La cosa più importante è monitorare la parte cosiddetta agibile della frazione e seguire le evoluzioni.
Di sicuro il futuro non è roseo. La frana che ha un fronte di oltre 30 ettari continua a muoversi e laddove ora ci sono case inagibili non si potrà più ricostruire. Chi ha costruito la sua vita a Ponzano ora, necessariamente, dovrà spostarsi altrove. Diverse le priorità. In primo luogo il monitoraggio costante delle zone abitate, non interessate dal movimento franoso.
I vigili del fuoco, impegnati con uomini e mezzi nella popolosa frazione, stanno ancora garantendo assistenza ai residenti che devono recuperare le proprie cose negli alloggi inclinati e nello svuotamento dei serbatoi del Gpl.
In mattinata, poi, si è registrata anche una rottura nella condotta idrica a ridosso del serbatoio de Ruzzo che sovrasta Ponzano.
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