Alcuni agricoltori, oltre a dover attuare profilassi fitosanitarie molto costose per cercare di debellare il pericoloso coleottero, sono stati costretti a interrompere la commercializzazione delle palmacee per due anni con conseguenti ripercussioni sul reddito per il mancato guadagno e l’immobilizzazione dei capitali. Molte le segnalazioni giunte alla Coldiretti Teramo che nel frattempo si è attivata comunicando all’Assessorato Politiche agricole e di Sviluppo rurale della Regione Abruzzo la necessità di un provvedimento finalizzato alla tutela e a opportunità di risarcimento degli agricoltori colpiti dai danni da punteruolo rosso.
Il parassita, che vive e si sviluppa tipicamente all’interno delle palme che vengono danneggiate da larve che scavano gallerie e cavità nel tronco e alla base delle foglie, agisce in maniera subdola rendendo persino difficile la diagnosi precoce della sua presenza.
“Si tratta – sostiene la Coldiretti provinciale – di una problematica particolarmente sentita nel teramano e che rende indispensabile in tempi repentini una soluzione efficace per salvaguardia di un patrimonio arboreo che rischia di scomparire nell’arco di pochi anni. La specie, originaria dell’Asia, si è ampiamente diffusa nel nostro Paese con l’importazione di palme ornamentali distruggendo non solo un importante elemento ornamentale ed architettonico di viali, giardini e parchi pubblici e privati, ma mettendo in ulteriore difficoltà anche gli imprenditori agricoli”.