Nel corso della stessa operazione, inoltre, sono stati sequestrati beni il cui valore ammonta a 12 milioni di euro e tra gli indagati vi sono anche personaggi di spicco della politica calabrese, come l’assessore regionale Francesco Pugliano ef il commissario straordinario per l’emergenza Giovanni Melandri. Secondo l’accusa, sarebbero stati proprio loro a favorire Gavioli nella gestione di alcune discariche del posto, consentendogli di intascare milioni di euro.
L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Gip del tribunale di Catanzaro, Abigail Mellace, su richiesta del procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli e del sostituto Carlo Villani. I reati contestati, a vario titolo, sono quelli di associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale ed alla violazione delle norme ambientali.
Giovanni Faggiano, amministratore delegato della parte privata della Teramo Ambiente aveva rassegnato le dimissioni nel luglio 2010, lasciando il posto proprio a Stefano Gavioli.