Una ingiustizia che non ha spiegazione. Nonostante le rassicurazioni del massimo impegno da parte di tutte le autorità, non da ultima anche quella del premier in visita ieri nella provincia teramana, gli abitanti di Isola del Gran Sasso e di Colledara lamentano la non presenza delle loro comunità all’interno del cratere.
Una incongruenza bella e buona visto che i Comuni vicini, vedi Castelli, Tossici a e Montorio, sono rientrati nel provvedimento, mentre le due cittadine prossime all’uscita della A24, nonostante i danni riportati da abitazioni, scuole, parecchie strutture ricettive e attività turistiche e commerciali, sono rimaste escluse.
Richieste più volte espresse anche dal sindaco, Roberto Di Marco, con rassicurazioni avute sia dal Governatore d’Abruzzo, Luciano D’Alfonso, sia ieri dallo stesso primo ministro, Paolo Gentiloni, che tuttavia, oltre alle parole, non hanno ancora dato seguito con atti ufficiali messi nero su bianco.
E, come se non bastasse, dopo il terremoto, la neve e le frane che stanno isolando in particolare la frazione di San Pietro, ora il territorio ha anche dei problemi con la linea telefonica.
“In realtà abbiamo problemi con La Tim già da qualche settimana”, dice una giovane abitante del posto, che spiega come nel paese i cellulari prendano poco e comunque gli abitanti, per lo più anziani, usino esclusivamente il telefono fisso.
“Siamo stufi di chiamare il 187”, continua la ragazza, “per sentirci dire ‘Sì, signora domani riavrà la linea’. Ci scaricano in fretta, le bollette continuano ad arrivare ma il servizio non c’è”.
Un ulteriore disagio, in aggiunta a quelli già presenti, non da ultimo la critica situazione della viabilità, che va a rendere ancora più difficile le condizioni di vita dei paesi montani.