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Il degrado della pista ciclabile di Giulianova e dei ponti in legno su Tordino e Salinello

Giulianova. Mentre il popolo degli amanti della bicicletta chiede nuovi percorsi ciclabili, quelli esistenti non godono di buona salute. Basta farsi una passeggiata sulla ciclopedonale di Giulianova, partendo da nord, per rendersi conto di come quello che dovrebbe essere il “gioiello” di una città turistica si stia trasformando in un pessimo biglietto da visita.

Partiamo dal ponte sul Tordino, solo in parte fatto oggetto di una modesta manutenzione (lato Giulianova) e ci troviamo subito in una sorta di terra di nessuno che vede la pista ciclabile interrotta per l’alluvione del 1 marzo invasa da erbacce e rifiuti. Ci inoltriamo nella bretella che dovrebbe collegarci alla pista superstite ma, dopo il centro sociale, non esiste segnaletica che ci riporti verso il percorso ciclabile e siamo costretti a percorrere il marciapiede per evitare la strada.
Il percorso continua sulla ciclabile, di realizzazione più recente, che mostra già alcune “betonelle” dissestate ed è, in più punti, invasa dalla sabbia. Il sottofondo sconnesso ci accompagna fino al porto, dove deviamo in quanto, in quel tratto, non esiste un percorso ciclopedonale.
Usciti dal porto riprendiamo la piste del lungomare centrale, priva di protezione laterale (confina, infatti, con i parcheggi e non vi è alcun limite fisico se non la segnaletica a terra) e ci immettiamo sulla pista del lungomare nord. Anche qui il fondo in betonella: è sconnesso e presenta diversi avvallamenti. Diversi ciclisti preferiscono la strada carrabile al percorso pedonale.
Arrivati in zona campeggi ci inoltriamo in un percorso surreale, dove troviamo l’asfalto colorato rovinato in più punti e, intorno, baracche e baracchette che, di certo, non invogliano alla passeggiata.
Ma la vera sorpresa la troviamo sul ponte del Salinello. Qualche asse rotto e l’intera struttura in uno stato di manutenzione pessimo. Stato pessimo che, passato il ponte, troviamo in territorio di Tortoreto dove, a seguito della rottura di alcune assi sulle passerelle ciclabili che attraversano alcuni passaggi pedonali, non hanno trovato di meglio che piazzare una transenna con divieto di accesso e la scritta “Passaggio ciclo-pedonale interrotto per rottura travi di sostegno”. Inutile dire che il passaggio non è affatto interrotto, in quanto le transenne bloccano solo la percorrenza sulle assi mancanti, ma al ciclisti e al pedone che si dovessero avventurare resta il dubbio: il ponticello crollerà o vado tranquillo?
In fondo si tratta di sostituire un paio di assi ed effettuare una manutenzione ordinaria annuale, ma, evidentemente, anche le poche centinaia di euro necessarie non rientrano nella disponibilità delle casse comunali.
Concluso il percorso esplorativo torniamo indietro. Durante il giro, nonostante la giornata non fosse delle migliori dal punto di vista meteorologico, abbiamo incontrato decine di ciclisti e podisti, oltre a mamme e papà a spasso con bimbi anche piccolissimi.
Quindi la scusa dei luoghi non frequentati d’inverno non regge, la passeggiata sul lungomare, a piedi o in bici, è una tradizione in tutte le stagioni; perché lasciare il percorso in abbandono?