Da Tortoreto da parte dell’associazione Alta Marea arriva un monito. Ai dirigenti scolastici, ma anche ai sindaci sull’opportunità di applicare la deroga che consente di aumentare del 10% della capienza nelle singole classi. Un aumento potenziale che presenta dei rischi, in strutture in parte vetuste, con tutte le preoccupazioni legate allo sciame sismico.
L’intervento
Tra non molto verranno definiti gli organici delle scuole in base agli alunni che nel mese di gennaio presenteranno le iscrizioni. In questa situazione di continuo allarme che stiamo vivendo in Abruzzo sollevo la questione della problematica degli alunni inseriti in ciascuna classe. Spero che i dirigenti scolastici abruzzesi chiedano che venga annullata la deroga per l’aumento del 10% di alunni per classe, che venga rispettato il numero stabilito dalla legge per I gruppi classe con presenza di handicap e che venga sancito il rapporto dello spazio minimo da destinare a ciascun alunno (metri quadrati 1,80 ad alunno nella scuola dell’infanzia, primaria e media, metri quadrati 1,96 nella scuola secondaria superiore).
Considerato poi che lungo la costa dopo gli eventi sismici si stanno trasferendo famiglie dall’entroterra, la problematica potrebbe diventare ancora più seria visto che la maggior parte degli edifici scolastici sono vecchi e fatiscenti. Attualmente nessuna scuola rispetta I parametri suddetti mentre gli uffici scolastici regionali avrebbero sempre dovuto garantire controlli per evitare il sovraffollamento.
I dirigenti scolastici e i sindaci dovrebbero unirsi e chiedere all’unanimità il rispetto del rapporto tra la consistenza numerica delle classi e la reale grandezza delle aule con conseguente e doverosa diminuzione del numero alunni. Ovvio che la deroga del 10 % sancita dal DPR 81/2009 dovrebbe scomparire in questo momento di difficoltà. Ora che viviamo quotidianamente uno stato di allerta è necessario che vengano bandite le classi fuorilegge definite giustamente “classi pollaio” perché la mancata osservanza dei parametri non va solamente a discapito dell’apprendimento degli studenti per il raggiungimento degli obiettivi formativi ma della loro vita. Noi insegnanti siamo in prima linea e vogliamo essere messi nella condizione di poter attuare al meglio il piano di evacuazione qualora se ne presentasse la necessità.
Elena Riccitelli (associazione Alta Marea)