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Val Vibrata, emergenza rifiuti prosegue: sospeso il servizio di raccolta

Val Vibrata. Emergenza rifiuti finita? Macché! Di questo passo la situazione, se non ci saranno provvedimenti immediati, rischia di peggiorare. Questa mattina la raccolta dei rifiuti nei Comuni della Val Vibrata (la giornata era dedicata alla raccolta del materiale organico), tranne poche eccezioni, non è stata effettuata.

I bidoncini dell’immondizia, perlomeno per quelle municipalità che adottano il sistema domiciliare dei rifiuti, sono rimasti in strada. La stessa cosa potrebbe accadere lunedì e comunque i disagi avvertiti nei giorni scorsi potrebbero manifestarsi nuovamente, forse con un’incidenza maggiore. La società che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti in Vibrata, La Poliservice (società pubblico-privata), infatti, con una lettera ha comunicato la sospensione del servizio, visto che i camion sono pieni e bisogna individuare una soluzione per garantire la trasferenza dei rifiuti stessi, prima di essere smaltiti nelle apposite discariche. Il nuovo empasse sembra risiedere tutto nell’ordinanza che il presidente della Provincia di Teramo, Valter Catarra, deve firmare per consentire l’utilizzo della piattaforma di Sant’Omero (di proprietà dell’Unione dei Comuni), struttura utile per stoccare l’immondizia e garantire poi il trasferimento e il successivo smaltimento. “ La richiesta di un’ordinanza in tal senso” commenta Alberto Pompizi, presidente dell’Unione dei Comuni, “ è stata avanzata più di una settimana fa. La Provincia, attraverso l’ufficio legale, sta verificando la fattibilità della stessa, e risposte in tal senso ancora arrivano. Se la situazione non si sblocca, interesseremo anche la Regione perché il compito istituzionale e morale dei sindaci è quello di far tornare tutto alla normalità”. Relativamente alla decisioni che deve adottare la Provincia, Pompizi, non si sbilancia, ma negli ambienti circola voce che possa esserci una manovra di stancheggio, che sta ritardando la tempistica. Tutti i problemi, come è noto, sono nati un paio di settimane fa, quando si è originato il contenzioso tra la società Eco Consul, proprietaria del centro di Ancarano, che chiede il pagamento delle somme arretrate, e l’Unione dei Comuni, che ha rimandato indietro il pagamento delle fatture per le attività di trattamento dell’immondizia. Da qui la necessità di trovare soluzioni alternative, sia per garantire il normale servizio (che negli ultimi dieci giorni ha funzionato a singhiozzo) e sia per cercare di ridurre l’incidenza della spesa per le attività di smaltimento del pattume. L’ostacolo, almeno in apparenza, sembra essere solo di natura burocratica (la firma dell’ordinanza), ma qualcuno parla anche di manovre politiche dietro la firma dello stesso provvedimento. “ Prima o poi il nodo sarebbe arrivato al pettine” prosegue Pompizi, “ e durante l’estate abbiamo stretto i denti, subendo passivamente gli aumenti delle tariffe per smaltire i rifiuti in discarica. Da due anni la Regione ribadiva che la fase di trasferenza era provvisoria e andava risolta e poi pare che il contratto con il privato era scaduto da tre mesi. Ora, però, la questione deve essere risolta. Il centro di stoccaggio di Sant’Omero va autorizzato in tempi ristretti, poi ragioneremo sulle questioni economiche anche pregresse. Il mio obiettivo, e quello dei sindaci, è quello di abbattere il costo del rifiuti, visto che una tonnellata di grano costa meno di una tonnellata di immondizia da smaltire. Questa è una cosa non più tollerabile. Il semplice fatto di utilizzare il centro di stoccaggio di Sant’Omero e discariche diverse rispetto a quelle del recente passato, garantirà un risparmio di non poco conto”.

La Provincia non firma l’ordinanza. Con una nota inviata ieri al presidente della Città territorio Val Vibrata e al presidente della Provincia il dirigente provinciale del settore Ambiente, Piergiorgio Tittarelli, ha comunicato il preavviso di diniego alla possibilità di “un’ ordinanza d’urgenza di autorizzazione dell’area sita in Sant’Omero, località Mediana – Piattaforma di tipo B – per l’utilizzo dell’impianto per la trasferenza dei rifiuti al fine di ottimizzare il trasporto degli stessi verso impianti di trattamento”. Nella nota il dirigente sottolinea che in seguito alle “risultanze dell’istruttoria posta in essere” per la valutazione della richiesta avanzata dalla Città Territorio,  non sembrano sussistere  i presupposti giuridici per emettere l’ordinanza in quanto le problematiche in atto sono generate non da cause ambientali o sanitarie ma da questioni di tipo amministrativo. Il dirigente, inoltre, fa rilevare, che secondo la legge il potere di ordinanza può essere esercitato solo qualora “non si possa provvedere altrimenti”. Condizioni, queste, che non si ravviserebbero nella situazione specifica. Tittarelli, quindi, si riserva di dare più compiuta e specifica spiegazione nella relazione conclusiva che verrà inoltrata al Presidente della Provincia richiamando la possibilità per l’Unione dei Comuni di far pervenire  eventuali “osservazioni” alla nota. In poche parole, la piattaforma di proprietà dell’Unione dei Comuni, allo stato attuale, non può essere utilizzata e i problemi affiorati negli ultimi giorni in tema di raccolta dei rifiuti (ieri il servizio non è stato garantito), rischiano di incancrenirsi se non saranno individuate soluzioni alternative.