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Montorio, luce a singhiozzo e paura per frane. Di Centa: “Così non riapro le scuole”

Ricomincia a vedere la luce, seppure a singhiozzo, il territorio di Montorio al Vomano, rimasto per una settimana senza corrente e con diverse frazioni isolate per giorni a causa degli importanti accumuli di neve lungo la strada. Accumuli che ora mettono a rischio la tenuta dei tetti e che diventa uno tra i primi problemi da affrontare nell’immediato.

“Grazie soprattutto all’aiuto del Soccorso Alpino abbiamo raggiunto finalmente tutte le frazioni” commenta il sindaco Gianni Di Centa, “ma ci sono ancora grandi difficoltà con l’energia elettrica. E’ vero, ci sono sette generatori, ma non sono stati ancora allacciati tutti e, quelli che hanno funzionato, hanno avuto autonomia per non più di sei ore per poi spegnersi di nuovo per la fine del carburante”.

Sono sempre più numerose, intanto, le famiglie che chiedono di andare negli alberghi della costa perché non si sentono più sicuri in paese. Una situazione ancora critica alla quale, ora, si aggiunge anche la paura per le frane, visti gli spostamenti di terra già segnalati a Cusciano e Altavilla, e per gli annunci fatti dalla Commissione Grandi Rischi su possibili nuove scosse.

“La diga di Campotosto ci sta facendo tremare”, continua il sindaco, “e proprio oggi ho scritto al presidente della Regione e al Prefetto per chiedere cosa dobbiamo fare. Non abbiamo dati per prendere decisioni e ci devono dire loro cosa fare. Una cosa è certa. Se non avrò indicazioni le scuole non le riapro. Abbiamo un’ordinanza di chiusura fino a domani ma contiamo di farne un’altra a tempo indeterminato, fino a quando non ci saranno strutture sicure, moduli, Musp o ciò che riterranno più opportuno”.

E, glissando sulle polemiche per i disagi subiti dai suoi cittadini in questi giorni, “ne riparleremo a bocce ferme”, Di Centa lascia intendere comunque porterà avanti delle azioni, probabilmente una class action, come cosa dovuta per il disagio procurato a tutti i cittadini.

Ma almeno una cosa positiva questa emergenza l’ha data, la solidarietà di tanti volontari e l’aiuto e la collaborazione tra territori vicini legati da uno stesso destino. Insieme a Crognaleto, infatti, si sta lavorando per liberare le strade per consentire di svolgere il funerale di Claudio e Mattia Marinelli, papà e figlio morti di freddo a Poggio Umbricchio.