I servizi, in particolare, devono sostenere l’integrazione sociale e scolastica di tutti i cittadini che si trovino in situazioni di cecità assoluta o residuo visivo non superiore ad un decimo in entrambi gli occhi o in situazione di sordità dalla nascita o contratta prima dell’apprendimento del linguaggio, fino al conseguimento del diploma di scuola media superiore.
“Sono i servizi sociali storici dell’ente, quelli a erogazione diretta” dichiara il vicepresidente con delega al sociale, Renato Rasicci. “In questi anni abbiamo rafforzato anche il legame con le associazioni dei non vedenti e dei non udenti con i quali abbiamo messo a punto numerose iniziative mirate per agevolare la vita di chi soffre di questi particolari tipi di disabilità”.