Poco più di un anno fa i lavori di rifacimento dell’argine con la sistemazione di massi ciclopici. Poi la ricostruzione della pista ciclabile, inaugurata pochi mesi fa. Ma la piena delle ultime ore del fiume Tordino ha nuovamente messo a rischio il tracciato ciclopedonale.
Nel pomeriggio, infatti, la furia delle acque ha letteralmente inghiottito un tratto di quasi tre metri di argine, portandosi via i massi che erano stati posizionati per proteggere il lato nord, in prossimità della foce. Il sindaco Francesco Mastromauro, il suo vice Nausicaa Cameli e l’assessore all’ambiente Fabio Ruffini hanno eseguito immediatamente un sopralluogo.
Chiesto l’intervento del Genio Civile di Teramo prima che la situazione possa degenerare. Il livello delle acque del fiume Tordino nel pomeriggio è cresciuto di una ventina di centimetri e c’è il timore che una volta aperta la falla in questo punto, la violenza della piena potrebbe inghiottire un tratto più ampio dell’argine ricostruito, danneggiando nuovamente la pista ciclabile.
Il Genio Civile ha assicurato che verrà contattata a stretto giro una ditta disponibile a ricostruire la protezione con il posizionamento di una serie di scogli. Il problema è che il maltempo non facilita affatto un intervento entro pochi giorni. Il primo cittadino giuliese ha anche inviato materiale video e fotografico all’ingegner Giancarlo Misantoni, dirigente regionale, affinché adotti tutte le soluzioni necessaria per un intervento risolutivo.
Da circa 2 anni il sindaco Mastromauro sollecita la Regione per un progetto che tenga conto della messa in sicurezza degli argini dei fiumi Tordino e Salinello, visto che anche quest’ultimo corso d’acqua, a confine con Tortoreto, minaccia ripetutamente il quartiere Marlboro, che sorge ad un centinaio di metri dall’argine sud. Nonostante le promesse fatte ripetutamente dal governatore Luciano D’Alfonso, ad oggi opere di messa in sicurezza degli alvei del Tordino e del Salinello non ce ne sono state.