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Teramo, “Dove sono finiti i 230mila euro per la scuola materna?”

Secondo il presidente del comitato di quartiere San Berardo, Franco De Angelis, ammonterebbe “a 230mila euro circa ammonta il finanziamento stanziato e mai utilizzato su una scuola materna a seguito dell’evento sismico del 2009 ed erogato nel 2014 dal Governo e dalla Regione in favore degli edifici scolastici”.

Questo in riferimento alle due inchieste avviate dalla procura di Teramo, di cui una prende in considerazione proprio gli interventi post-sisma del 2009.

“Significativa è la vicenda della struttura dove ha sede la scuola dell’infanzia e il Comitato di quartiere San Berardo, in via Tevere a Teramo. Il comitato è un centro polivalente che ha maturato 20 anni di presenza attiva nel quartiere, diventando un punto di riferimento per giovani e anziani grazie alle attività ricreative e ai diversi laboratori proposti, oltre alle attività di sostegno sociale e alla consulenza legale ai consumatori prestata all’interno grazie alla collaborazione di volontari e associati specializzati. Il comitato come la scuola materna sono stati colpiti da un’ordinanza di sfratto dal sindaco Brucchi ma va sottolineato il fatto che l’edificio in questione faceva parte del suddetto progetto di adeguamento sismico che aveva ricevuto un finanziamento di 230mila euro circa, somma ad oggi mai utilizzata”.

“Un anno e mezzo fa – prosegue De Angelis – il comune di Teramo aveva incaricato un tecnico esterno per la verifica statica e la simulazione sismica, se è vero che questa verifica aveva riscontrato delle difformità perché l’ordinanza di sgombero non è stata fatta prima? Perché abbiamo dovuto aspettare le due scosse di agosto e ottobre per lo sgombero? L’ordinanza di sgombero del comune ha fatto seguito, come da prassi, ad una visita cosiddetta “fast” effettuata da un tecnico della protezione civile in appena 20 secondi e visitando esclusivamente la scuola materna, nonostante ciò l’ordinanza ha colpito anche la sede del comitato pur non presentando nessuna lesione evidente. Va precisato che a seguito della seconda scossa il comune aveva altresì incaricato un’impresa edile per eseguire piccole riparazioni di intonaci e piccoli interventi di manutenzione.  In attesa di una nuova visita di tecnici della Protezione Civile, questa volta di in grado di compilare la famosa scheda AeDES necessaria a fare una valutazione più accurata dell’edificio, acquisendo progetti e documenti comunali, circa 30 giorni fa c’è stata anche la visita di un’ulteriore commissione detta “Errani” (anch’essa facenti parte della protezione civile) la quale, essendo a conoscenza del progetto rimasto ineseguito, ha condotto una verifica più accurata”.