Cologna Spiaggia, adotta un ragazzo cresciuto in famiglia. E lo Stato vuole la tassa (INTERVISTA AL PADRE ADOTTIVO)

alexUna tassa di adozione spuntata all’improvviso a distanza di due anni. Un’imposta di registro notificata dall’Agenzia delle Entrate di Teramo su segnalazione del Tribunale, costretti ad applicare una legge dello Stato di cui in pochi ne erano davvero a conoscenza.

Lo stupore di Attilio Germini, orafo di Cologna Spiaggia è stato enorme quando si è visto notificare due mesi fa l’atto di pagamento, per un importo di circa 208 euro per un’adozione fatta due anni fa di un ragazzo russo, Aliaksei Vasilievich. Adozione definitiva non appena il ragazzo ha raggiunto la maggiore età. Ma di fatto cresciuto con la famiglia Germini, Attilio il suo papà adottivo, la mamma Roberta e il fratello Edoardo con cui condivide oggi l’attività di gioielliere.

“La cosa che mi ha sconvolto è che se c’è un’imposta di registro anche per le adozioni”, ha sottolineato Attilio Germini, “bisognerebbe saperlo subito. Invece l’ho scoperta solo poco tempo fa”. C’è però un aspetto paradossale e grave in tutta questa vicenda che è comune anche a chi ha adottato altri bambini o sta portando avanti pratiche di adozione.

“Per fare un’adozione”, ha aggiunto il genitore, “bisogna pagare una tassa. E’ qualcosa di inconcepibile. E’ come se una donna partorita che deve registrare il bambino all’anagrafe si sente dire dall’impiegato di turno che c’è una tassa da pagare. Siamo arrivati davvero al limite. Persone trattate come dei pacchi qualsiasi, come degli oggetti”. Alex, come lo chiamano tutti è felice di vivere questa sua vita nella famiglia che lo ha cresciuto in questi anni. Ma anche per lui l’amarezza è stata tanta per essere stato considerato dallo Stato italiano al pari di un qualsiasi oggetto da tassare. Ma lui l’ha presa con più filosofia, non ha commentato la vicenda e alla fine l’ha presa anche a ridere.

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