Tortoreto. Un botto. Un’esplosione forte, udita bene dai residenti. Che fa saltare il bancomat della Tercas, in via XX Settembre, a Tortoreto Alto. Una sorta di ordigno artigianale, realizzato con l’acetilene, che apre un varco nel dispositivo (la cassaforte vera e propria)e consente ai ladri di mettere le mani su circa 30mila euro. Bancomat ricaricato dai dipendenti della Tercas in previsione della chiusura per le festività di Natale.
Tutto dura pochi minuti. La banda arraffato il bottino si dilegua, mentre nello sportello bancario restano solo gli effetti dell’assalto che assomigliano all’esplosione di un ordigno. Deve ancora essere quantificata l’entità del bottino frutto dell’assalto notturno (erano quasi le 4 della scorsa notte) fatto nel centro storico di Tortoreto. La banda ha con ogni probabilità saturato l’ambiente con della sostanza simile all’acetilene per poi innescare il botto, forse, con la candela di una vettura.
Ad agire una banda sicuramente organizzata che con ogni probabilità ha cercato di avere in qualche modo campo libero per poter agire. Poco prima del “botto” di Tortoreto Alto, infatti, si è registrato un tentativo analogo al bancomat della Carichieti, lungo la Statale 16, sempre a Tortoreto.
I due colpi episodi sono legati tra di loro. Resta da vedere se quello del Lido sia fallito, oppure era un diversivo per sviare la vigilanza privata (Italpol) e i carabinieri. La forte esplosione è stata udita in maniera chiara da di vive in via XX Settembre, che si è affacciato dalla finestra ed ha visto la banda fuggire. I carabinieri della stazione di Tortoreto, che indagano sull’assalto, hanno acquisito le immagini delle telecamere in uso allo sportello bancario, in ogni caso danneggiate dall’esplosione.
La banda è figgita a bordo di una Fiat Stilo, rubata poco prima, e abbandonata durante la fuga sulla bonifica del Salinello.
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