Inserire il piano di messa in sicurezza del campanile di Montepagano nell’elenco delle opere da finanziare dalla Regione o dal Governo centrale perché danneggiate dal terremoto del 30 ottobre scorso.
Il Comune di Roseto non ha scelta: i fondi per ristrutturare l’opera dovranno essere garantiti dagli interventi per la ricostruzione post terremoto. Un passaggio che dovrà essere assicurato dall’intermediazione della Regione con il Governo. Anche perché l’amministrazione ha potuto al momento stanziare in somma urgenza i soldi per il primo blocco delle opere che riguardano l’allestimento del ponteggio, la messa in sicurezza delle abitazioni confinanti, lo smontaggio della guglia.
Ma per la ricostruzione e l’eliminazione delle lesioni che interessano l’arco principale della grande campana del peso di 16 quintali servono complessivamente 300mila euro. Il progetto iniziale, che doveva essere realizzato in due fasi, aveva invece un costo totale di 150mila euro. Il terremoto del 30 ottobre ha quindi raddoppiato il costo per la messa in sicurezza.
Intanto, in questi giorni i tecnici stanno valutando se bisognerà smontare dal sostegno la grande campana per il rafforzamento di tutti i punti che la sorreggono. Il tempo di azione, almeno per quanto riguarda questa prima parte, sarà superiore ai tre mesi. Ci vorranno, infatti, almeno 120 giorni, condizioni meteo permettendo, per eseguire tutta l’opera che riguarda la struttura superiore del campanile del borgo antico rosetano.
La Sovrintendenza ai Beni Culturali e Architettonici ha già dettato le modalità di intervento che non sono affatto semplici, soprattutto per quanto riguarda lo smontaggio della guglia e il rifacimento della facciata lesionata.