“Ancora una volta” scrive l’Udu in una nota “ci tocca constatare che in un momento di crisi economica come questo i primi tagli che si apportano sono quelli alla cultura. Inutile dire che per noi, studenti universitari, la Biblioteca Delfico rappresenta il centro nevralgico e punto di riferimento in città. Con il decentramento delle sedi universitarie è l’unico luogo fruibile nel centro di Teramo per gli studenti. Siamo preoccupati e non possiamo pensare che ci venga tolta anche l’unica possibilità di vivere la città teramana da studenti”.
L’Udu si batte da sempre affinchè Teramo diventi una città a misura di studente, “ma l’idea di città universitaria ha bisogno di servizi e di spazi per gli studenti universitari e il rischio della chiusura della biblioteca provinciale rappresenterebbe senza dubbio un segnale di chiusura verso la comunità universitaria. Basterebbe recarsi alla Delfico un qualsiasi giorno della settimana per comprendere come questo spazio sia largamente usufruito dagli studenti universitari, soprattutto nei periodi di sospensione delle lezioni dove si preferisce non raggiungere le disparate sedi accademiche. Noi continueremo a chiedere che Teramo diventi una città universitaria, ma affinché ciò avvenga bisognerà erogare servizi agli studenti che decidono di venire a Teramo invece che chiudere l’ unico esistente”.
L’Unione degli Universitari di Teramo si unisce, dunque, all’appello del direttore Ponziani e auspica che venga trovata al più presto una soluzione. Oltre ai fondi necessari.