Prima del referendum di domenica prossima, Davide Rosci, leader degli Antifà teramani, lancia un appello dal carcere di Castrogno.
“Il capolavoro di ingiustizia che mi condanna ad una pena di nove anni per aver sorriso dinanzi ad un blindato che prendeva fuoco, ha stabilito anche la perdita del mio diritto di voto; ragion per cui il 4 dicembre non potrò esprimere la mia volontà”.
“Attraverso tale provvedimento restrittivo qualcuno ha creduto bene che io perdessi anche la mia coscienza politica ma non sanno, al contrario, di averla solo rafforzata – sottolinea Rosci – Avranno anche ottenuto che materialmente non voti, ma nulla può impedirmi di lanciare il mio appello a votare No. Se anche un solo indeciso, leggendo queste poche righe, si recherà al seggio, io idealmente avrò esercitato questo importante diritto conquistato grazie al sangue di milioni di uomini e donne”.