Teramo. “Ora basta! E’ vergognoso che gli studenti dell’Università di Teramo continuino a pagare le politiche scellerate della gestione dell’Ateneo. E’ questo il grido d’allarme lanciato dall’Unione degli Universitari di Teramo, che punta il dito contro l’Ateneo teramano.
Già l’ estate scorsa, con un documento inviato al Consiglio degli Studenti, l’Udu aveva criticato l’aumento delle tasse che l’UniTe aveva introdotto per risanare il bilancio.
“L’aumento della contribuzione studentesca apportata nella passata estate” si legge nella nota “sarebbe dovuta essere finalizzata ad un incremento di servizi per gli studenti, cosi come stabilito dalla legge, e tali servizi sarebbero dovuti essere erogati nell’Anno Accademico 2010-2011”. Risultato? Dei tanto attesi servizi, nemmeno l’ombra. “Anzi, l’unico aumento che abbiamo visto è stato quello legato ai disservizi (biblioteche con orari ridotti, diminuzione delle corse urbane)”. E nel frattempo, non si è fermata la politica del “fare cassa” sugli studenti.
“La strategia del nostro ateneo è chiara quanto scellerata e irresponsabile nei confronti dei suoi studenti. Prima il tentativo dell’introduzione del contributo specifico a Giurisprudenza e a Scienze Politiche (dove fortunatamente è stato rigettato grazie anche alla forte contrarietà dei rappresentanti dell’Udu) e ora quello nella facoltà di Scienze della Comunicazione. A questo si aggiunge la volontà di introdurre il pagamento dei servizi di segreteria (richiesta di rinuncia agli studi, etc). Basta! Non è pensabile che fare cassa sulle spalle degli studenti debba corrispondere sempre all’unica soluzione alla quale giunge la governance del nostro Ateneo. Sarebbe invece assolutamente prioritario e utile che l’Università degli Studi di Teramo inizi a ripensare all’utilizzo delle proprie strutture e all’idea del decentramento dell’Ateneo nella provincia (non sarebbe il caso che un Ateneo così piccolo concentrasse i suoi servizi in un’unica città ed anche in minor sedi?) Ricordiamo al nostro Rettore, al nostro direttore amministrativo e a tutta la comunità accademica che a norma di legge (art. 5 DPR 306/97) la contribuzione studentesca non può superare il 20 per cento dell’intera somma dell’FFO. Siamo sicuri che nel nostro bilancio di Ateneo questo avvenga, dato che già qualche anno fa si era al limite?”
L’Udu chiede, dunque, “che si smetta con i continui tentativi di gravare sulle tasche degli studenti e che vengano ritirate le proposte di contributi ai servizi delle segreterie, contributi specifici e qualunque tipologia di tassazione che possa riversarsi sugli studenti che frequentano l’ Università teramana”.