Una corretta informazione per evitare ai cittadini, già danneggiati dalle ordinanze di sgombero a seguito del terremoto, l’ulteriore beffa del pagamento delle bollette pur non risiedendo più nella propria casa.
Memore dell’esperienza del sisma aquilano del 2009, che aveva illuso i cittadini con la sospensione della fatturazione delle utenze domestiche, salvo poi recuperarle con una rateizzazione, l’associazione dei consumatori Robin Hood, vuole dare tutte le indicazioni possibili a coloro che si trovano nella condizione di non poter più risiedere nella propria abitazione a seguito dei controlli che ne hanno accertato l’inaginilità.
“L’assenza dei consumi”, spiega Pasquale Di Ferdinando, presidente dell’associazione, “non blocca i costi fissi dalla tenuta del contatore a fatturazione minima. Se si è in presenza di un danno grave, che prevede tempi lunghi per il ripristino dell’abitazione e di conseguenza per l’uso delle utenze ad essa collegata, consigliamo la cessazione o la sospensione, nel caso in cui sia possibile, delle forniture”.
E’ bene, però, ricordare che se la sospensione riguarda la linea telefonica si può rischiare di perdere il numero. Se, invece, si vuole continuare a mantenerlo, sarà opportuno cessare tutti i servizi ad esso collegato e rimanere con il contratto base che garantisce il numero ad un costo basso. Per il settore energetico, invece, attenzione massima ai contratti che prevedono costi fissi sulla base di consumi.
Le tassazioni sulla casa e sui rifiuti vanno segnalate al Comune, seppure il Comune stesso dovrebbe farlo d’ufficio vista la circostanza di inagibilità.
“In qualsiasi caso”, conclude il presidente, “assicuratevi che i rubinetti di arresto ed i contatori siano chiusi. Questa operazione consente di evitare eventuali perdite o dispersioni che poi si potrebbero trovare in bolletta. E consigliamo anche di fotografarli e, se c’è la possibilità, di monitorarli nel tempo”.
L’associazione è a disposizione per ogni ulteriore informazione al numero 0861.213192.