Teramo. A partire dal primo luglio i neonati teramani potranno tirare un sospiro di sollievo. Dopo le recenti modifiche al calendario del porta a porta introdotte nello scorso mese di maggio, previsto, infatti, un ulteriore cambiamento nel sistema di raccolta domiciliare dei rifiuti.
“La riduzione del conferimento del secco a una volta a settimana” spiega meglio Pierangelo Stirpe, direttore dei servizi della Teramo Ambiente, durante la conferenza stampa di presentazione “ha creato qualche problema alle famiglie con bambini ed anziani in casa. Per questo motivo abbiamo deciso di implementare il servizio con un ulteriore passaggio, che sarà riservato a coloro che hanno necessità di smaltire un gran numero di pannolini”.
Oltre al martedì, gli operatori si recheranno dunque a casa delle famiglie teramane anche tutti i venerdi dalle 13 alle 19, sei ore settimanali dedicate allo specifico ritiro di pannolini e pannoloni. Per usufruire della possibilità sarà necessario iscriversi a un apposito elenco, a cui sarà possibile accedere semplicemente telefonando al servizio clienti. “Ovviamente” precisa Stirpe, “chiediamo senso civico da parte della cittadinanza, invitando ad iscriversi all’elenco in questione soltanto le famiglie che ne hanno un reale bisogno”.
La società e l’amministrazione comunale sono inoltre a lavoro per trovare una soluzione al problema del vetro, che viene attualmente gettato nel mastello grigio senza l’utilizzo delle buste. “La raccolta alle 5 del mattino” sottolinea il sindaco Maurizio Brucchi “risulta particolarmente rumorosa. Per questo motivo stiamo studiando delle alternative per non disturbare i cittadini che a quell’ora sono ancora sotto le coperte”.
L’occasione è stata favorevole anche per puntualizzare alcune polemiche sollevate nel corso delle ultime settimane dall’opposizione comunale, definite dal presidente della Te.Am. Raimondo Micheli “pura demagogia politica nei confronti di quello che è il fiore all’occhiello della provincia teramana”.
Il riferimento è alla passività con cui quest’anno si è chiuso il bilancio della società (200mila euro), un elemento di poco conto, secondo Micheli, se si mette a confronto la realtà dell’azienda teramana con quelle dei vicini comprensori, dove è scattata l’emergenza rifiuti. “Abbiamo sempre accreditato gli stipendi” precisa in proposito il presidente, “gli straordinari e non abbiamo mai lasciato la città in mezzo ai rifiuti quando ci hanno improvvisamente comunicato che dal 31 dicembre non avremmo più potuto conferire i nostri rifiuti perché l’impianto era stato chiuso. Per questo motivo non ci sto ad ascoltare cose che non sono vere”.
Dello stesso avviso anche Maurizio Brucchi, che invita ad “accendere i riflettori sulle realtà vicine”, come lo stesso sindaco promette di fare in occasione del 4 luglio, data in cui l’assemblea dei soci del Ruzzo si riunirà per l’approvazione del bilancio. “Bene chiedere i documenti della Te.Am.” precisa infatti il sindaco, “ma allora chiediamo che escano fuori anche quelli del Ruzzo. Chissà se la minoranza in questo caso sarà così scrupolosa”.