In due casolari, distanti tra loro 30 chilometri, si cela il mistero dell’omicidio di Demetrio Di Silvestre, il piastrellista di 56 anni di Tortoreto, i cui resti carbonizzati sono stati rinvenuti ai piedi del Monte Ascensione.
La procura di Ascoli, infatti, ha disposto il sequestro di un altro casolare, questo a Ripatransone (sulla Valtesino), nella zona di San Savino. Anche in questo caso si tratta di un immobile disabitato che costeggia la strada provinciali. I carabinieri hanno apposto i sigilli all’intera area. Il casolare potrebbe essere il luogo dove è stato ucciso l’artigiano tortoretano, per poi essere trasportato e bruciato ad Ascoli.
Nell’area sequestrata, i carabinieri avrebbero rinvenuto tracce ematiche, dei guanti e alcuni resti di bruciature. Anche il l’antifurto satellitare della Bmw X3 di Di Silvestre avrebbe segnalato la presenza del mezzo in quella zona.
Il puzzle, progressivamente, si va dunque componendo.