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Denis Cavatassi diventa papà, ma resta in carcere. Attesi sviluppi nei prossimi giorni

Tortoreto. La gioia di essere diventato papà l’ha potuta solo assaporare dietro un’angusta cella del carcere, dove è confinato dallo scorso 19 marzo, ma il lieto evento, con ogni probabilità, lo aiuterà a convivere con la difficile e, allo stato attuale, inspiegabile detenzione. Ieri Denis Cavatassi, l’imprenditore 43enne di Tortoreto, dietro alle sbarre da oramai tre mesi perché accusato di essere il mandante dell’omicidio del socio in affari (l’aretino Luciano Butti), è diventato padre.

La moglie di Denis, Anchana Nakon, thailandese, ha dato alla luce la piccola Asia. E’ una situazione molto particolare per l’imprenditore di Tortoreto, detenuto nel carcere di Pukhet, che per il momento non potrà abbracciare sua figlia, almeno fino a quando l’intricata vicenda non sarà chiarita. Qualche elemento incoraggiante, però, sembra farsi strada nell’incubo giudiziario che sta vivendo Cavatassi. Nei giorni scorsi, infatti, Cavatassi è stato ascoltato dal magistrato inquirente, al pari delle altre tre persone thailandesi, accusate di avere a che fare con l’omicidio di Butti. Ebbene, tutti e quattro (compreso chi, nelle ore immediatamente successive all’omicidio dell’albergatore toscano, ha accusato Denis) hanno negato ogni addebito sulle accuse mosse dalla polizia thailandese, aspetto questo che potrebbe far cadere il castello accusatorio montato nei confronti dell’imprenditore italiano. Nei prossimi giorni, in ogni caso, i legali della famiglia dell’imprenditore tortoretano presenteranno una nuova richiesta di scarcerazione su cauzione. Ovviamente, per dimostrare la propria innocenza, Cavatassi dovrà in ogni caso sottoporsi a processo. Se riuscirà ad ottenere la libertà su cauzione, il processo si dovrebbe tenere tra un anno. Nella peggiore delle ipotesi (rigetto della richiesta di scarcerazione), la fase processuale dovrebbe prendere il via nei prossimi mesi e comunque concludersi entro il 2011.