“Quando si parte?”. E’ questa la domanda con cui prenderà il via l’iniziativa “Gli edili in lotta per il lavoro”, organizzata dalla Cgil in programma sabato prossimo alle 10 in Piazza sant’Anna che vedrà la partecipazione oltre che del segretario generale di Teramo, Giovanni Timoteo e di quello Abruzzo e Molise, Sandro Del Fattore, quello di Fillea Abruzzo, Silvio Amicucci e del nazionale Alessandro Genovesi. Un vero e proprio “sciopero alla rovescia” con il quale si intende chiedere alle autorità interessate quando prenderanno il via i lavori che finora sono stati solo annunciati nel territorio abruzzese.
“Chiediamo di passare dagli annunci ai fatti”, spiega Timoteo, indicando nell’apertura dei cantieri nel rilancio dell’occupazione del settore edile una pedana di lancio per tutta l’economia locale. “Non è possibile”, continua il segretario provinciale, “che dopo il terremoto del 2009 che ha coinvolto solo marginalmente la nostra provincia, dei tanti progetti finanziati solo alcuni siano stati realizzati. Se questi sono i tempi, quanto bisognerà attendere prima che anche la ricostruzione successiva agli eventi sismici di agosto e ottobre, le cui conseguenze sono ben più pesanti per il territorio teramano, venga completata?”.
Un paradosso, quello abruzzese, che secondo la Cgil dovrebbe essere uno dei cantieri più grandi d’Europa e invece vede perdere a livello regionale circa 14mila posti di lavoro negli ultimi sei anni. Inoltre è stato sottolineato come il piano di ricostruzione dopo il 2009, che a Teramo coinvolge 8 Comuni sia stato avviato solo in 3 Comuni, con Tossicia che ha firmato solo qualche giorno fa la documentazione con oltre 90 interventi programmati.
“L’ex manicomio con i cospicui finanziamenti previsti dal Masterplan”, spiega Amicucci, “è stato scelto proprio come simbolo di una città che dal 2007 ha perso qualcosa come oltre 3 mila addetti al settore edile. Un’opera che conta un investimento di 35 milioni di euro e si propone di effettuare un recupero urbano di un quinto del centro storico. Ma chiediamo che i cantieri si aprano subito e che ci sia un deciso cambio di passo rispetto al passato”.
Una velocità maggiore che deve riguardare anche il progetto scuole sicure, finanziato per oltre18 milioni di euro con i 28 interventi previsti nella provincia teramana, di cui attualmente uno solo è stato completato (scuola elementare e media di Corropoli), 3 in esecuzione (scuola elementare e media di Bisenti e scuola materna di Val Vomano), mentre tutti gli altri sono ancora in fase di programmazione o progettazione. Per non parlare poi della ricostruzione dell’ultimo terremoto che vede inseriti nel cratere 11 Comuni teramani compresa la città capoluogo.
“Abbiamo bisogno di lavoro subito” conclude Timoteo, “per questo nella manifestazione di sabato chiederemo concretezza e di poter avere un cronoprogramma dei lavori annunciati. Solo con le opere previste nella città si potrebbe dare lavoro a 6mila addetti al settore edile. Per loro vogliamo delle risposte”.