Lento ma costante, quasi impercettibile nell’immediato, ma evidente nel periodo lungo. La collina di Giulianova continua il suo “scivolamento” verso valle, uno smottamento che interessa alcuni punti della città alta e che, negli ultimi 100 anni, può essere classificato nell’ordine di almeno 40 centimetri.
Il sottosuolo collinare giuliese, secondo alcuni studi eseguiti negli anni ’90, sarebbe ricco di acqua, una falda che rigonfia la collina laddove non trova canali di scolo verso il mare. Tutto ciò ad oggi non rappresenta alcun pericolo ma negli ultimi 10 anni, complici anche piogge che assumono sempre più carattere torrenziale, si sono verificati smottamenti, come in via Piave all’incrocio con via Veneto. Qui il Comune è dovuto intervenire con la realizzazione di un muro, costato circa 500mila euro, di consolidamento e contenimento della parete collinare per impedire che fango e terra finissero sulla strada, come purtroppo è accaduto in passato.
Che lo smottamento sia evidente è possibile notarlo lungo via Gramsci dove dei muri di recinzione si sono inclinati di alcuni gradi sul lato mare, come nel caso della struttura di Casa Maria Immacolata dove è visibile anche una lesione lungo una colonna del cancello di accesso, accentuata per la verità dal terremoto del 30 ottobre scorso. In alcuni edifici privati sono stati posizionati dei vetrini in prossimità di lesioni ai muri per capire l’entità dello smottamento.