A seguito delle dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa locali dai titolari di alcuni agricamping di Cologna Spiaggia, in merito al fatto che sarebbero state le uniche strutture ad offrire ospitalità agli sfollati, la Faita Federcamping Abruzzo, associazione che rappresenta i campeggi e i villaggi del territorio regionale, fa alcune importanti precisazioni.
“I nostri associati – dichiara il presidente Giuseppe Delli Compagni – nell’immediato dell’emergenza e senza alcun clamore hanno dato la loro disponibilità ad alloggiare le persone colpite dal sisma del 30 ottobre scorso, così come già fatto dopo il terremoto dell’Aquila del 2009, esperienza che, tra l’altro, ha portato alla nascita di un vero e proprio modello adottato ed esportato in altre realtà dalla Protezione Civile Nazionale”.
Contrariamente a quanto dichiarato dai titolari degli agricamping in questione, si è provveduto a sistemare diversi nuclei familiari presso alcuni campeggi e villaggi della costa teramana, quali ad esempio il “ Duca Amedeo” e “Riva Nuova” di Martinsicuro e il “Lido D’Abruzzo” di Roseto, ferma restando la piena disponibilità anche di altre strutture ricettive, qualora necessario.
Da rilevare l’enorme differenza tra l’iniziativa di un privato – come nel caso degli agricamping – che in maniera estemporanea fornisce alloggio a chi lo richiede dietro pagamento di un corrispettivo – che suona piuttosto fuori luogo definire “solidarietà” – e un iter ben preciso, come quello seguito dai campeggi e villaggi associati, attraverso il quale gli organi preposti (Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Prefetture e Comuni) hanno gestito la fase dell’emergenza tramite l’intervento delle strutture legittimate, in grado di fornire alle persone ospitate un’assistenza completa, che fa fronte, oltre all’alloggio, anche ad altre necessità, quali il vitto, il cambio della biancheria ecc.
“In conclusione – afferma il presidente Faita – forti del nostro ruolo, della nostra presenza legittima sul territorio e della consapevolezza etica che non ci si promuove attraverso le calamità naturali, rispediamo ai mittenti le accuse indebitamente formulate, invitandoli a prestare maggior attenzione in futuro alle loro esternazioni per non incorrere in altre brutte figure, come insegna l’epilogo della rana di Fedro”.