E’ una lotta contro il tempo quella che si sta svolgendo nei numerosi cantieri aperti nelle diverse scuole teramane per realizzare quegli interventi imposti dopo il sopralluogo della protezione civile a seguito del terremoto dello scorso 30 ottobre.
In realtà in alcuni edifici i lavori non sembrerebbero essersi resi necessari a seguito del sisma e, dunque, avrebbero potuto essere fatti anche in tempi diversi, come in estate per esempio. Ma ora si deve correre, lavorando giorno e notte fino a domenica, per consentire ai ragazzi di poter rientrare nelle loro classi lunedì e ricominciare la quotidianità che hanno perso con gli ultimi eventi sismici.
E mentre gli operai sono al lavoro, si prepara anche la manifestazione organizzata dal comitato di genitori in concomitanza con la riapertura delle scuole, con il sit-in in programma alle 9 in piazza Orsini, al quale si aggiungeranno anche gli studenti del liceo dopo essersi incontrati in piazza Dante.
Trasparenza e collaborazione sono le parole d’ordine dell’iniziativa che vuole essere, a detta degli organizzatori, una lotta per avere delle verifiche sismiche e controlli approfonditi (e non semplici controlli a vista), ma soprattutto per avviare una seria progettualità per il futuro che possa garantire scuole finalmente sicure.
“La nostra manifestazione non è contro il Comune”, specifica Leda Ragas, portavoce dei genitori, “ma è per chiedere che vengano fatti controlli approfonditi. Abbiamo la massima fiducia nei tecnici ma non nelle schede. Vogliamo che si cambi lo stato di cose e si cominci ad avere un nuovo modo di pensare. Intanto abbiamo già contattato le dirigenti scolastiche che si sono dimostrate molto elastiche nei confronti di quanti non riporteranno i figli a scuola. Ora però toccherà a loro mettersi in contatto con la Protezione civile per avere le giuste nozioni in caso di emergenza e dei piani di evacuazione studiati scuola per scuola”.