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Teramo, riapertura delle scuole: la preoccupazione dei genitori

Una bella patata bollente quella che ha per le mani il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, che, come annunciato, nella giornata di oggi o al massimo domani dovrà decidere il da farsi per la riapertura delle scuole nel territorio comunale.

Dei 31 plessi che fanno parte del patrimonio scolastico teramano, infatti, solo 12 hanno la verifica sismica ma già da ieri i tecnici del Dicomac, così come richiesto dal primo cittadino, stanno provvedendo ad effettuare i controlli. La preoccupazione dei genitori, però, continua ad essere grande, soprattutto perché, seppur saranno dichiarate “usabili”, in tante presentano delle carenze strutturali come scale antincendio o uscite di sicurezza. Senza considerare il fattore di rischio nel caso in cui una nuova scossa dovesse essere avvertita in orario scolastico, dovuto al panico, oggi sempre più possibile, vista la situazione psicologica di molti, soprattutto bambini, scossi dal continuo tremore della terra.

Per i genitori riunitisi in un comitato spontaneo, che attendono di essere ricevuti dal sindaco tra oggi e domani, inoltre, c’è anche la preoccupazione di una gestione corretta da parte degli insegnanti che, spesso soli, devono far mantenere la calma e coordinare le uscite di classi numerose, a volte anche con la presenza di disabili.

Di prove di evacuazione, chieste già all’indomani del sisma di questa estate, infatti, non c’è stata nemmeno l’ombra, se non in alcuni casi sporadici e comunque sempre programmate. Per cui la maggior parte degli studenti non sarebbe neanche pronta ad attuare le procedure di sicurezza in caso di emergenza.

Certo è che una soluzione per riprendere le attività scolastiche si deve trovare, ma dai genitori arriva l’invito a non sottovalutare le questioni che da tempo portano avanti, tornando alla memoria anche al terremoto di San Giovanni di Puglia, che portò via un’intera scolaresca, con il figlio del sindaco compreso.

E proprio per non avere sulle proprie spalle l’intera responsabilità di questa decisione, Brucchi ha voluto incontrare anche il presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino, e il rettore dell’Università, Luciano D’Amico, per condiviere preoccupazioni e scelte.

Chiarezza sulla reale struttura delle scuole e sicurezza per i propri figli che vada ben oltre un controllo a vista, visto che dal 2009 ad oggi ben poco è stato fatto per adeguare le scuole cittadine, pur conoscendo la loro età e la loro posizione su un suolo ad alto rischio sismico. Queste le richieste dei genitori minime e inderogabili. A Brucchi ora la risposta.