Una lettera congiunta per chiedere al presidente del Consiglio risposte rapide e concrete per rispondere all’emergenza del terremoto. I sindaci di Teramo, Maurizio Brucchi, Ascoli Piceno, Guido Castelli, di Rieti, Simone Pietrangeli e Fermo, Paolo Calcinaro, città tutte colpite dai tragici eventi tellurici delle ultime settimane, hanno preso carta e penna e hanno inviato a Renzi alcune richieste specifiche, relative alla situazione di emergenza creatasi e alla necessità di assolvere ad una cospicua mole di attività, nei tempi più rapidi e con le modalità più appropriate.
Partendo dalla richiesta di introdurre strumenti normativi che possano semplificare le procedure burocratiche in questa fase di emergenza, i primi cittadini hanno chiesto anche la possibilità di di “reclutare personale in via straordinaria” per assolvere le necessità immediate che si presentano proprio all’indomani del sisma, per le proprie città e i propri concittadini. Inoltre chiedono di poter inserire i loro territori in quelli che potranno beneficiare selle misure di sostegno straordinarie, con particolare attenzione all’edilizia scolastica da considerare come vera e propria “priorità al di là della contingente emergenza”. Il tutto in maniera più rapida e concreta.
Di seguito il testo integrale della lettera.
“La tragedia immane del terremoto che ha sconvolto il Centro Italia ci deve far riflettere sulla necessità di una comune azione per far prevalere nel nostro Paese una corretta cultura del rischio e della prevenzione. Le nostre città, e cioè i capoluoghi direttamente coinvolti dal sisma, in conseguenza delle scosse del 26 e del 30 Ottobre, hanno subito danni significativi ancora difficilmente quantificabili. Si tratta di numerosi edifici pubblici e privati dichiarati inagibili con centinaia di verifiche ancora da effettuare. In molti casi si tratta di edifici strategici che svolgono funzioni di area vasta, porzioni di edifici municipali e strutture sociali. Siamo convinti che il nuovo decreto che il Governo si accinge ad emanare possa rappresentare una leva per una gestione virtuosa ed efficace del delicato tema dell’emergenza e della ricostruzione, soprattutto per quanto concerne la semplificazione delle procedure e la possibilità di reclutare personale in via straordinaria. In questo senso chiediamo che i nostri comuni, anche per le loro funzioni strategiche, siano destinatari delle misure e delle azioni di sostegno che saranno stabilite a beneficio dei territori colpiti dal sisma. Le nostre città capoluogo di provincia hanno anche il carico logistico di ospitare funzioni di livello sovracomunale ed anche per questo andrebbe garantita loro l’opportunità di ricostruire e risanare bene e presto ciò che è stato compromesso. Discorso a parte merita il tema dell’edilizia scolastica che andrebbe posta come autentica priorità al di là della contingente emergenza. Auspichiamo l’istituzione di un fondo unico sull’edilizia scolastica che abbia nella prevenzione antisismica una direttrice privilegiata e vogliamo che nelle zone più a rischio arrivino le risorse necessarie per pianificare interventi definitivi e di lunga durata”.
AGGIORNAMENTI
In forse la riapertura delle scuole lunedì. Chiusi due centri di accoglienza
Da questa mattina sono cominciati in città i controlli del personale del Dicomac che verificheranno, insieme ai tecnici, la condizione delle scuole del territorio comunale che, a detta del sindaco, non dovrebbero avere avuto problemi.
Inoltre è in programma un incontro con il presidente della Provincia e il Rettore per verificare insieme la riapertura delle scuole (ad oggi confermata la data di lunedì sebbene non è detto che non possano esserci ulteriori slittamenti), incontro che sarà seguito da quello con il gruppo di mamme che in questi giorni stanno organizzando una manifestazione per chiedere sicurezza nelle scuole.
Inoltre da oggi saranno chiusi due centri di accoglienza perché, come ha confermato il sindaco di Teramo, i cittadinisfollati sono stati sistemati negli alberghi o hanno chiesta l’autonoma sistemazione. Per questa sera, dunque, resterà operativo solo il centro dell’Acquaviva con 100 posti. Mentre resta ancora elevato il numero di verifiche da effettuare nelle varie abitazioni del territorio comunale che resta la vera grande emergenza di questi giorni.