Teramo. Sono oltre 3.000 le persone fuori casa nel Teramano a seguito della scossa di magnitudo 6.5 delle 7,40 di domenica 30 ottobre con epicentro tra Norcia e Preci.
Diciotto i comuni interessati nella provincia più colpita in Abruzzo. Segue quella dell’Aquila con 14 comuni. Secondo il report aggiornato alle 13 dai comuni teramani, il numero ( provvisorio è 3.261) comprende sfollati e chi è in attesa delle verifiche di agibilità ma anche chi preferisce dormire fuori.
La situazione più difficile nel Teramano è quella di Montorio al Vomano che segnala 2.000 sfollati, quattro le strutture di accoglienza (Palazzetto dello Sport e tre campi di calcetto coperti). Segnalata dal comune anche un’emergenza sanitaria legata a 31 disabili e persone con handicap destinati a strutture alberghiere della costa.
Nel territorio del capoluogo, Teramo, sette le strutture di accoglienza allestiste di cui una dedicata al solo ricovero notturno e due attrezzate per il ricovero notturno. E solo a Teramo, secondo i dati della Provincia, sono 260 le persone che hanno passato la notte nelle aree messe a disposizione.
Da segnalare la situazione di Castelli, località nota per le ceramiche, dove risulta inagibile e sgomberato tutto il centro storico dove ogni anno a Natale si rinnova la tradizione del presepe in ceramica con statue a grandezza naturale.
A Civitella del Tronto 100 gli sfollati, e 150 a Campli e frazioni con 40 case inagibili e Duomo e Museo archeologico chiusi. Torricella Sicura 350 case inagibili e tutte le chiese chiuse.