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Melania, amico di Parolisi si sottopone al Test del Dna

Ascoli. Continuano senza sosta, all’indomani dei funerali di Melania Rea, le indagini sull’omicidio della giovane mamma di Somma Vesuviana ritrovata accoltellata lo scorso 20 aprile a Ripe di Civitella.

Nel corso della giornata, gli investigatori hanno ascoltato diverse persone che frequentano la caserma in cui lavora il marito della vittima, il caporal maggiore Salvatore Parolisi, oltre ad alcuni abitanti del paese di Folignano, dove la coppia risiedeva. Secondo alcune indiscrezioni, gli inquirenti cercano di capire, anche delle voci definite più “restie” magari per timidezza, come il militare si comportasse in servizio, qual era il suo atteggiamento in caserma e con le ragazze che è chiamato ad addestrare.

Molta attesa per il colloquio di Raffaele Paciolla, avvenuto in giornata. La guardia penitenziaria amica di Parolisi doveva infatti riferire in merito alle presunte foto scattate nel momento del ritrovamento del cadavere. Il legale di Paciolla smentisce, infatti, quanto dichiarato dal militare nel suo ultimo interrogatorio. “Raffaele ha solo accompagnato il fratello di Melania sul luogo del ritrovamento per il riconoscimento” ha spiegato, “visto che Parolisi non c’è andato, ma l’ipotesi che lui avrebbe scattato una foto è assurda oltre che di pratica impossibilità: Raffaele era a una distanza considerevole e per di più era anche buio”. La versione del caporal maggiore è esattamente contraria.

Per sgombrare il campo da possibili dubbi, la guardia penitenziaria si è inoltre sottoposta spontaneamente al prelievo del Dna per il test assieme alla moglie. Paciolla e consorte lo avrebbero consegnato ai carabinieri di Ascoli, attraverso un tampone, per il successivo esame da parte del Ris. L’uomo era stato chiamato al telefono da Parolisi il pomeriggio di lunedi 18 aprile per aiutarlo a cercare la moglie che era appena scomparsa, secondo la versione del caporal maggiore dell’esercito, sul pianoro di Colle San Marco.