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Omicidio Melania Rea, spunta il cellulare nascosto del marito

Ascoli. L’assassino di Melania Rea tornò sul luogo del delitto per colpire ancora la donna. È questa l’ultima disarmante novità nelle indagini sull’omicidio della giovane mamma di Somma Vesuviana, ritrovata morta lo scorso 20 aprile a Ripe di Civitella.

Secondo gli inquirenti, le coltellate sul corpo della 29enne sarebbero state inferte, infatti, in due momenti diversi: 23 quelle necessarie ad uccidere la donna, 14 invece quelle servite al killer per depistare le indagini. Insomma, l’assassino sarebbe tornato nel luogo in cui aveva lasciato Melania qualche ora dopo l’omicidio, consapevole che, nel frattempo, le ricerche della donna scomparsa si stavano concentrando a Colle San Marco, nella zona, cioè, dove la vittima era stata vista l’ultima volta.

A parlare sarebbero state le analisi del sangue coagulato, che avrebbero rivelato, appunto, diversi tempi di coagulazione per le ferite inferte. Da qui la convinzione che l’assassino di Melania Rea abbia inflitto una seconda serie di coltellate per depistare le indagini, esattamente come accaduto per la siringa sul seno della donna.

Continuano intanto senza sosta le ricerche nella vita di Salvatore Parolisi, marito della vittima, che rimane ad oggi il principale sospettato, sebbene nessuno risulti ancora iscritto nel registro degli indagati. Scoperto un secondo cellulare che l’uomo avrebbe utilizzato per scambiare conversazioni con l’amante, con cui il caporal maggiore si sarebbe sentito anche dopo la morte della moglie. Sembra, infatti, che Parolisi abbia contattato Ludovica P., la soldatessa di Sabaudia interrogata nei giorni scorsi, a dieci giorni dalla morte della Rea utilizzando una cabina telefonica proprio per evitare intercettazioni telefoniche. Più precisamente, l’episodio sarebbe avvenuto il primo maggio, quando Ludovica ha tentato di contattare sul cellulare il militare, che però ha preferito interromperla e richiamarla da una cabina. Dettagli non fondamentali se si pensa che un tradimento non è necessariamente un movente per un omicidio, ma l’atteggiamento ha comunque insospettito gli inquirenti che si chiedono cosa avesse da nascondere il marito di Melania.

A destare l’attenzione degli investigatori, inoltre, sarebbe un secondo episodio avvenuto nella notte tra il 18 e il 19 aprile, quando Salvatore Parolisi ha trascorso la notte in casa dell’amico Raffaele. Pare, infatti, che proprio l’amico abbia raccontato di essersi svegliato presto, ma di non aver trovato in casa il caporal maggiore, che evidentemente era già uscito. Dove si è recato Salvatore Parolisi?