Ascoli. Sarebbe dell’amante di Salvatore Parolisi il sangue rinvenuto nell’automobile del marito di Melania Rea, la 29enne di Somma Vesuviana ritrovata morta nel bosco delle Casermette lo scorso 20 aprile.
È questa l’ultima indiscrezione che trapela dalle mura della procura ascolana e che rafforza l’ipotesi del delitto passionale. Non solo. Pare che Melania fosse a conoscenza della relazione extraconiugale del caporal maggiore e che avesse parlato telefonicamente con la donna, una soldatessa leccese ex volontaria del Reggimento Piceno addestrato dal marito della vittima. A raccontare la verità agli inquirenti di Ascoli la stessa amante, che avrebbe detto di essere stata contattata telefonicamente dalla Rea un paio di volte. Melania avrebbe, infatti, chiesto di lasciare in pace il marito, un dato confermato tra l’altro anche dall’analisi dei tabulati telefonici.
Un tentativo di porre fine ad una relazione che, invece, è andata ugualmente avanti, tanto che Parolisi e la soldatessa avrebbero continuato a sentirsi anche dopo la notizia della scomparsa della moglie. È stata la stessa donna a confermare, inoltre, che le macchie di sangue rinvenute nella vettura di Salvatore Parolisi possono essere sue, in quanto i due avrebbero avuto diversi rapporti sessuali nell’auto dell’uomo. Stando al racconto della soldatessa, non si sarebbero invece mai incontrati a casa di Melania e Salvatore.