Nella pineta, accanto al casolare, oltre ad un orecchino della donna, sarebbero state rinvenute tracce biologiche che farebbero pensare ad una colluttazione fra la donna e il suo assassino. A confermare l’ipotesi anche alcun e tracce rinvenute sotto le unghie e sui polpastrelli di Carmela Rea. Sul luogo del ritrovamento, sarebbero state rinvenute anche tracce di sangue, che vanno ad aggiungersi a quelle già rilevate al momento della scoperta del cadavere, fiutate dal cane della Guardia di finanza. Segni di fendenti anche sulle pareti di legno del chiosco, dove potrebbero celarsi le impronte digitali dell’assassino della donna: tutta l’area è stata posta sotto sequestro.
Secondo gli inquirenti, inoltre, la vittima sarebbe stata uccisa in un lasso di tempo più vicino al momento della scomparsa compreso tra le 18.00 e le 19.00 di lunedi e, dunque, non più tra la mezzanotte e le tre di martedi. Carmela non sarebbe stata nemmeno narcotizzata: per questo, si crede che le siringhe ritrovate siano soltanto un tentativo di depistaggio.
Considerati gli importanti sviluppi, sul posto si è recato il sostituto procuratore di Ascoli Umberto Monti, anche se la novità sul luogo del delitto potrebbe far passare il caso nelle mani della procura teramana.
Più tardi, le due procure che indagano sul tragico fatto di cronaca hanno deciso di sospendere il nulla osta per il trasferimento a Somma Vesuviana e la celebrazione dei funerali, in programma per il prossimo martedì. Saranno necessari altri esami sul cadavere della povera Carmela, per avere ulteriori chiarimenti in merito agli elementi emersi nell’ultimo sopralluogo di oggi.