Una presa d’atto delle scelte fatte che porteranno l’Istituto musicale di Teramo nella sede temporanea del Parco della scienza, ma anche alcune precisazioni per spiegare come mai si sia arrivati a questo punto. E’ precisa e circostanziata la nota inviata dal direttivo del Comitato Braga che intende puntualizzare alcuni punti sulla vicenda, attuando “un’operazione ‘trasparenza’ su quanto è accaduto a partire dalla completa statizzazione del Conservatorio nel febbraio del 2015, ringraziando tutti i soggetti che hanno reso possibile il percorso che porta il Braga al Parco della Scienza”.
Sassolini pesanti che inchioderebbero alle loro responsabilità tutti gli attori interessati in questa lunga e intricata questione.
“In primis ringraziamo il Magnifico Rettore D’Amico”, si legge nella nota, “presidente uscente della scuola nel 2015, per aver lasciato il ‘Braga Pareggiato’ con 14 mensilità arretrate nei confronti del personale e repentinamente trasferito in alcuni locali inidonei dell’Università di Teramo ad aprile 2015 senza una prospettiva successiva, stante poi lo sfratto notificato alla scuola nel novembre 2015”.
Non manca poi il ringraziamento per il presidente della Provincia di Teramo, Renzo Di Sabatino per le otto aule concesse presso l’Istituto Comi, “decurtando diecimila euro per le utenze dal contributo di cinquantamila euro che l’Ente aveva previsto per il 2015, a fronte di una situazione debitoria con il Braga ‘pareggiato’ di oltre ottocentomila euro ancora in piedi”. C’è anche il ringraziamento per il sindaco di Giulianova Francesco Matromauro, “per i problemi creati alla sede distaccata del Kursal dove si è richiesto al Braga il pagamento delle spese e della sala per esami e saggi dopo che il Comune aveva già provveduto alla cancellazione del contributo di settantamila euro al ‘pareggiato’, dando il proprio contributo al debito di quest’ultimo nei confronti del personale”
Infine il “ringraziamento” al sindaco di Teramo Maurizio Brucchi, “per la mancata manutenzione ordinaria e straordinaria dal 2005 della sede di piazza Verdi, come previsto dal protocollo d’intesa e conseguente decreto di statizzazione; per le iniziative di adeguamento poste in essere dopo il sisma aquilano del 2009; per non aver notificato al Braga una relazione tecnica negativa sulla staticità di cui erano in possesso gli uffici tecnici comunali e che si è palesata durante i controlli della Protezione Civile a seguito del sisma del 24 agosto”.
Ma per il primo cittadino teramano ce n’è in abbondanza. Oltre ad aver avallato il trasferimento all’Università poiché la sede storica non era più idonea, sebbene lo scorso 30 luglio abbia contraddetto questa valutazione dichiarando che si sarebbe potuti tornare in piazza Verdi senza necessità di interventi, Brucchi ha proposto, come “unica ed insindacabile sede alternativa”, alcune stanze del Parco della scienza nonostante fosse stato prospettato al Comitato stesso nel novembre 2015, la soluzione della Molinari a partire da febbraio 2016.
Un altro “ringraziamento” è stato fatto anche ai numerosi esponenti politici locali che in questo anno e mezzo si sono messi in evidenza per il loro silenzio assordante nei confronti di tutta la vicenda “Braga”, specialmente gli assessori comunali di Teramo alla Pubblica Istruzione ed alla Cultura.
“Infine”, conclude la nota, “va ringraziato anche il presidente del Conservatorio Avv. Valente, al quale abbiamo fornito ogni tipo di sostegno, per essersi speso in questo primo anno di presidenza su due temi fondamentali: una sede stabile ed il pagamento delle spettanze del personale del ‘pareggiato’ ancora pendenti. I risultati ottenuti su entrambi i temi sono sotto gli occhi di tutti. Il Comitato “Braga” continua e continuerà a lavorare a difesa e per il bene della scuola e di chi la frequenta. Per questo chiederà, nelle sedi opportune ed alle autorità competenti, il rispetto e la verifica delle normative vigenti per i Conservatori quale che sia la sede temporanea o definitiva nella quale verrà svolta l’attività didattica. Lo spirito costruttivo e propositivo che ha sempre animato le iniziative del Comitato, fin dalla sua costituzione il primo luglio del 2015, evidentemente non sono state comprese a pieno. Di questo ce ne rammarichiamo anche se, a volte, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”.