Movimenti anarchici, perquisizioni anche a Teramo

polizia2Teramo. La Polizia di Bologna sta conducendo dalle prime ore del giorno in diverse città italiane 60 perquisizioni nei confronti di esponenti dell’ala anarco-insurrezionalista del movimento anarchico. I provvedimenti sono eseguiti nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura del capoluogo felsineo.

Sono oltre 300 gli uomini della Polizia impiegati nell’operazione che sta interessando, oltre a Bologna, anche le città di Ferrara, Modena, Roma, Padova, Trento, Reggio Calabria, Ancona, Torino, Lecce, Napoli, Trieste, Genova, Teramo, Forlì, Ravenna e Milano. Gli indagati sono accusati di appartenere a una associazione per delinquere aggravata dalla finalità eversiva, finalizzata ad azioni delittuose di natura violenta contro persone e cose, realizzate a Bologna.

L’indagine. Dodici misure cautelari a carico di anarchici: sono state emesse mercoledì mattina dalla Digos e dall’Ucigos di Bologna. Cinque persono sono finite agli arresti, mentre altre sette sono rimaste colpite da provvedimenti di obbligo o divieto di dimora. Misure, queste, emesse in base al ruolo rivestito in seno all’associazione ‘Fuoriluogo‘: misure cautelari in carcere per i promotori del sodalizio e provvedimenti di obbligo o divieto di dimora per i semplici partecipanti. L’operazione è il frutto di un’articolata attività investigativa, svolta dalla Digos di Bologna insieme alla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, che ha acquisito elementi di responsabilità penale da parte dei militanti del circolo anarchico   “Fuoriluogo”. Durante le indagini, infatti, è venuto fuori il quadro di un ’organizzazione interessata ad aggredire “antagonisti” politici e sociali come le forze di polizia, i centri di potere economico (banche ed altre aziende), gli esponenti di opposte formazioni politiche (Lega Nord), i simboli di politiche governative avversate (Cie).  Inoltre, è stato emanato un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Bologna nei confronti di un esponente anarchico, in relazione all’attentato perpetrato in danno della sede Eni di Bologna il 29 marzo scorso con l’utilizzo di quattro ordigni esplosivo-incendiari. L’operazione della polizia ha riguardato, come noto, 16 città italiane, con perquisizioni negli ambienti anarchici in qualche modo collegati con l’organizzazione bolognese.

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