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Teramo, Lo spettro dell’autismo: esperienze a confronto

Teramo. “L’intervento precoce nei disturbi dello spettro autistico. Esperienze nazionali a confronto”. È questo il titolo del convegno nazionale che si svolgerà nell’Auditorium del Parco della Scienza a Teramo i prossimi 8 e 9 aprile.

L’evento è promosso dalla Fondazione Anffas Onlus Teramo, dal Centro Regionale di Riferimento sull’Autismo dell’Abruzzo e dall’Associazione Focolare Maria Regina di Scerne di Pineto ed è finalizzato a sviluppare la conoscenza e le buone prassi adottate a livello nazionale sull’intervento avanzato attuato nell’ambito dell’autismo, attraverso il contributo dei maggiori esperti italiani, ponendo a confronto metodologie e risultati conseguiti e delineando le prospettive. Interverranno i massimi esponenti del settore, neuropsichiatri infantili in rappresentanza di autorevoli servizi di neuropsichiatria, psicologi, neuropsicologi, psicoterapeuti, direttori di Dipartimenti di Salute Mentale, psicomotricisti, esperti in terapia della famiglia, esperti in ricerca sull’autismo, docenti universitari provenienti da atenei di tutta Italia.

Intanto domani, sabato 2 aprile, si celebra la Giornata Mondiale dell’autismo, una patologia che solitamente si rivela fin dalla prima infanzia e si manifesta prevalentemente con disturbi dell’interazione sociale, della comunicazione, del linguaggio e del comportamento adattivo. Una patologia dalle mille facce, denominate ‘spettro autistico’. I progressi nella conoscenza dei disturbi dello spettro autistico e degli strumenti utili ad una diagnosi accurata e precoce, insieme alla maggiore conoscenza della natura neuropsicologica del disturbo, hanno permesso, negli ultimi anni, di anticipare la diagnosi, sebbene esista ancora un ritardo tra la fase dell’esordio del disturbo segnalato dai genitori (12-24 mesi) e la fase della diagnosi clinica. Se i bambini ricevono una diagnosi ed un trattamento adeguato nei primi anni di vita, possono avere un futuro migliore. Oggi si è ancora agli inizi della definizione degli interventi e delle metodologie più efficaci e si è consapevoli che tanto c’è ancora da fare, ma le prospettive della ricerca clinica sono incoraggianti.