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Ospedale Atri, presentato ricorso al Tar in difesa del San Liberatore

Teramo. Sembra una vera e propria cordata quella che si è creata in difesa dell’ospedale San Liberatore di Atri. Guidata dal sindaco pinetese Luciano Monticelli, che ha trovato consensi tra i consiglieri comunali dell’opposizione atriana, ma anche tra quelli provenienti da Silvi. Uniti per un obiettivo comune: salvare il San Liberatore dallo “stillicidio” conseguente al Piano di riorganizzazione sanitaria redatto dalla Asl teramana, nella persona del direttore generale Giustino Varrassi.

E dopo essersi visto negare l’accesso agli atti, la battaglia di Monticelli non si ferma e si fa sempre più decisa.

“Abbiamo notificato il ricorso al Tar” ha detto il primo cittadino di Pineto, che questa mattina, accompagnato dall’avvocato Simone Dal Pozzo, ha convocato a Teramo una conferenza stampa. “Siamo molto preoccupati ed è la stessa preoccupazione di tanti cittadini, visto che in pochi giorni sono arrivate oltre 600 mail e adesioni all’iniziativa Manda una mail per il San Liberatore. Tutte testimonianze, lettere, discussioni che porteremo all’attenzione di Varrassi”.

E sono 26 le motivazioni alla base del ricorso al Tribunale Amministrativo, “derivanti” come ha spiegato l’avvocato Dal Pozzo “da una serie di violazioni di legge e da un assetto organizzativo adottato in totale solitudine”. La normativa, infatti, prevede che ogni atto organizzativo venga condiviso con gli enti locali. “Ciò non è stato fatto” ha aggiunto il legale “così come non è stato condiviso con il Collegio di direzione e con il Consiglio dei sanitari. Nelle delibere, poi, si dice che la riorganizzazione non comporta conseguenze di alcun tipo, ma trasformando le unità da complesse a semplici, è evidente che si determina un impoverimento della struttura (basti pensare all’Utic)”. E, sempre a proposito di tali modifiche, “non vengono spiegate le logiche né gli indirizzi”. C’è dell’altro. “Il Piano Sanitario Regionale del 2008 prevede un potenziamento delle aziende sanitarie di confine, come la Asl di Teramo, ma se si tolgono i servizi si viola di fatto questo provvedimento”.

Tutto questo e tanto altro contiene il ricorso presentato al Tar, che è già stato notificato. “La sospensiva” conclude l’avvocato Dal Pozzo, che ha già curato altri ricorsi, come quello relativo alla chiusura dell’ospedale di Guardiagrele (vinto, ndr) “potrà essere discusso nella seconda udienza utile di aprile, ossia prima di Pasqua”.

E questo provvedimento è condiviso anche dai consiglieri comunali di Atri e Silvi, come pure da “pezzi” del centro destra atriano.

“Come gruppi di opposizione” spiega Gabriella Liberatore, consigliere comunale del Pd ducale “abbiamo chiesto al sindaco la convocazione di un consiglio comunale straordinario, ma non abbiamo avuto alcun tipo di riscontro, anzi, la nostra richiesta è caduta nel silenzio”. Fino all’occupazione dell’aula consiliare di sabato scorso, quando finalmente il sindaco Astolfi ha deciso di convocare l’assise per il prossimo 2 aprile, alla presenza del direttore generale Varrassi.

Quello stesso manager che all’inizio aveva parlato di meritocrazia e di distacco dalle logiche politiche. Salvo poi dichiarare, solo qualche mese dopo, durante la conferenza stampa che si è tenuta al San Liberatore di Atri, che “la politica ha un ruolo essenziale nelle scelte strategiche”.