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Martinsicuro, Cassazione annulla sequestro del centro Il Grillo. Pubblicate le motivazioni

Martinsicuro. Tolti i sigilli al Centro Affari il Grillo, a Martinsicuro, relativamente alla parte di fabbricato in via di completamento. Il provvedimento era stato già anticipato nelle scorse settimane, nella discussione del ricorso davanti ai giudici della Cassazione, mentre ora le motivazioni dell’ordinanza sono state pubblicate. Ebbene, i giudici della Suprema Corte hanno annullato la decisione del tribunale del Riesame che aveva confermato il sequestro preventivo del complesso commerciale, perché realizzato con una volumetria maggiore rispetto a quanto previsto, ravvisando la mancanza di motivazioni concrete per assumere un provvedimento cautelare.

L’ordinanza, dunque, è stato annullata e rinviata al tribunale di Teramo per un nuovo esame. La Cassazione, infatti, nelle motivazioni addotte, evidenzia la scarsa chiarezza sulle motivazioni che hanno spinto il tribunale a prevedere la misura cautelare (il sequestro) per la parte di immobile in fase di ultimazione. “ L’individuazione degli elementi concreti” scrivono i giudici della Suprema Corte, “ che dovrebbero integrare la fattispecie per la quale si procede, viene rinviata all’esito delle ulteriori indagini, e alla conseguente formulazione dell’accusa. Accusa, che invece deve essere individuata in termini concreti per giustificare la misura cautelare”. Nelle motivazioni dell’ordinanza con la quale è stato cassato il sequestro degli immobili, poi i giudici evidenziano altre anomalie che giustificano il provvedimento. “ Il tribunale” si legge ancora, “ doveva valutare compiutamente le deduzioni difensive dei ricorrenti (la proprietà del centro Il Grillo, ndr), e a maggior ragione del consulente tecnico del pubblico ministero, del quale non ha tenuto conto, se non in maniera molto generica. L’ordinanza, poi, risulta vaga, visto che vengono riferite le stesse argomentazioni, sia per la parte già ultimata che per quella da costruire. Mentre è ben diversa la valutazione del periculum in mora per l’ipotesi di un fabbricato già ultimato, nel quale caso devono essere valutate le conseguenze dell’uso dello stesso e la concreta incidenza sul carico urbanistico”. La questione giudiziaria, dunque, prosegue e a prescindere dal fatto che per la vicenda il tribunale ha già disposto il rinvio a giudizio per cinque persone (tra titolari e tecnici della struttura), bisognerà individuare una soluzione, anche amministrativa, per dirimere la vicenda.