Giulianova. Liquidità immediata e massimo impegno da parte della Regione perché ottenga dal governo il riconoscimento dello stato di emergenza. È quanto hanno chiesto i sindaci del teramano colpiti dall’alluvione nell’incontro che questo pomeriggio si è svolto a Giulianova, nel quale sono intervenuti anche gli assessori regionali alla Protezione Civile e alle Attività Produttive, Gianfranco Giuliante e Giandonato Morra. Nel corso della riunione vari sindaci hanno anche lamentato uno scarso coordinamento da parte dei soccorsi e allarmi tardivi sugli effettivi pericoli per i fiumi in piena.
Giuliante ha assicurato il massimo impegno da parte della Regione, che nei prossimi giorni dovrebbe inviare al governo la richiesta per lo stato di emergenza. “Speriamo che la risposta del consiglio dei ministri arrivi entro 10-15 giorni”, ha affermato l’assessore alla Protezione Civile. I sindaci hanno chiesto pressoché all’unisono la necessità immediata di denaro da parte della Regione per far fronte ai danni alle varie infrastrutture danneggiate e alle attività imprenditoriali. “Dobbiamo avere la certezza di come si andranno a recuperare i danni, i nostri bilanci non sono capaci di affrontare le spese che saranno necessarie”, ha dichiarato il sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro. Giuliante ha ribadito che 1-2 milioni di euro potranno essere immediatamente girati dalla Regione, ma non si è sbilanciato su ulteriori impegni di spesa.
Intanto, dopo l’emergenza, cominciano le prime polemiche alla macchina dei soccorsi. Alcuni sindaci, come quelli di Pineto e Giulianova, hanno affermato di essere stati lasciati da soli, aiutati solo dai volontari. In molti hanno lamentato la mancanza di coordinazione dall’alto degli aiuti. “Il compito della Protezione Civile regionale in casi di questo genere è quello di allertare le prefetture, che poi devono avvisare i comuni, e questo è stato fatto”, si è difeso Giuliante.
Ritardi si sarebbero verificati nelle comunicazioni dell’emergenza fiumi. Varie cittadine sarebbero state avvisate della possibile tracimazione dei fiumi solo nella serata del primo marzo. Il sindaco di Sant’Omero Alberto Pompizi sarebbe stato avvisato della situazione sul Salino solo alle 22, quando il fiume era ormai a soli 37 centimetri dall’argine.