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Teramo, al via la pesca alla trota

Teramo. Si è aperta ieri la pesca alla trota e fra venerdì e sabato oltre 200 pescatori volontari hanno collaborato con il settore Caccia e pesca della Provincia alle operazioni di reimmissione e ripopolamento che sono state condotte nei fiumi:ì Vomano, Tordino, Mavone. Da quest’anno, viene introdotta un’importante innovazione a favore del mantenimento dell’equilibrio dell’ecosistema fluviale: le cosiddette zone No Kill, dove è possibile pescare, ma il pesce va reimesso nel fiume una volta catturato.

Le operazioni hanno seguito le indicazioni del Piano di immissioni varato dall’Assessorato e, a questo proposito, l’assessore Giuseppe Antonio Di Michele  spiega che il documento programmatico “contiene novità importanti per i pescasportivi. Innanzitutto abbiamo quasi raddoppiato i tratti fluviali per la pesca alla trota, immettendo trote nei fondovalle, cioè tratti con portate idriche di rilievo che meglio si confanno alle esigenze ecologiche e che sono più fruibili anche dalle categorie meno abili: giovani, anziani, portatori di handicap. Abbiamo poi rafforzato il piano di immissioni, con circa 14 quintali di trote di buone dimensioni, da 25 a 40 centimetri,  e raddoppiato anche le immissioni del materiale giovanile, avannotti e trotelle, da fare in maggio/giugno. Altra novità importante  l’istituzione di tratti di fiume No Kill, ovvero zone nelle quali il pescatore deve reimmettere in acqua il pesce pescato. Il divertimento è assicurato ma l’attività sportiva non altera l’equilibrio dell’ecosistema fluviale”.
Questo significativo aumento delle trote immesse in occasione dell’apertura della pesca e soprattutto la capillarizzazione delle operazioni di immissione sui fiumi della provincia è stato possibile solo grazie al coinvolgimento degli oltre 200 pescatori che a titolo di volontariato hanno collaborato attivamente nonostante la nevicata e il disagio causato dal maltempo.
Di Michele, quindi, ha voluto ringraziare i pescatori per “la collaborazione e la partecipazione” e li ha incontrati giovedì sera insieme al consigliere provinciale Carlo Di Cesare, il quale ha proposto di strutturare un “rapporto di collaborazione stabile con i pescatori in maniera che questi possano contribuire alla gestione di tratti di fiume.”
Fra gli interventi più significativi previsti nel Piano, l’istituzione di aree di tutela dove la pesca è vietata, le aree a pesca regolamentata dove il pescatore può pescare ma deve rimettere il pesce in acqua, la reintroduzione del Luccio, l’aumento della quantità e della qualità di pesce reimmesso, una maggiore fruibilità per pescatori giovani, anziani e diversamente abili.