[mom_video type=”youtube” id=”CULkizNw3OA”]
Era un grande appassionato di pesca subacquea. Il mare era il suo mondo e nel mare ha perso la vita. Filippo Peracchia aveva 67 anni.
Era residente a Colli Marino, in provincia di Roma, ma le sue origini erano atriane. In riva all’Adriatico a Roseto tornava ogni estate, con la moglie. E non perdeva un istante, quando era possibile, di immergersi. Corpetto, boa di segnalazione, zavorra, tutto il necessario per le sue immersioni in apnea.
Così anche in mattinata, intorno alle 10, all’altezza del pontile rosetano, a due passi dalla sede dell’Ufficio Locale Marittimo e del Palazzo del Mare. Le condizioni meteomarine sono però peggiorate poco dopo, con vento di Tramontana che ha iniziato ad ingrossare il mare. Forte corrente e onde che avrebbero creato difficoltà anche ai più esperti sub.
E’ probabile che l’uomo abbia accusato un malore. Non si sa se nello sforzo di rientrare a riva, oppure lo abbia avuto mentre stava facendo le sue immersioni. A dare l’allarme è stata la moglie che era sulla spiaggia ad attenderlo. Ha avvertito il titolare dello chalet Baia de Cuba, distante poche decine di metri.
Sul posto poco dopo anche un’ambulanza, il comandante dell’Ufficio Locale Marittimo e il responsabile della cooperativa di bagnini Omnia, Marco Angelini. Il quel tratto di spiaggia libera non è comunque previsto il servizio di assistenza ai bagnanti.
E ad ogni modo negli chalet vicini la bandiera esposta era rossa, cioè vietato fare il bagno. Per Filippo Peracchia non c’era più nulla da fare. Dell’episodio è stato informato il magistrato di turno, David Rosati, che dovrebbe ora disporre l’autopsia per accertare le cause della morte dell’uomo.