Teramo. Dare una risposta e un segno di speranza alle famiglie ed alle comunità che subiscono gli effetti della pesante crisi che sta investendo l’economia globale. Nasce da qui il progetto “1 Ora X Te”, un’intuizione, unica al momento a livello nazionale, del Vescovo di Teramo-Atri, Mons. Michele Seccia, subito sposata dalla Caritas diocesana. L’iniziativa è stata presentata questa mattina, nella sala dell’Episcopio a Teramo, oltre che da Mons. Seccia, dal direttore della Caritas don Igor Di Diomede e dall’economo della Diocesi, don Vinicio Di Donato.
“E’ importante creare una mentalità solidale” ha detto il Vescovo “ispirata ad un concetto di carità inteso come farsi prossimo dell’altro”.
Il progetto è rivolto a tutti coloro che hanno la fortuna (di questi tempi è il caso di dirlo) di lavorare con un contratto a tempo indeterminato, ma anche ai professionisti del mondo artigianale, commerciale o imprenditoriale. A loro viene data la possibilità di devolvere un’ora del proprio lavoro in un fondo, appositamente costituito in collaborazione con la Banca Popolare di Ancona, con il quale si andranno a finanziare progetti di re-inserimento lavorativo a favore di disoccupati, cassaintegrati, insomma, di coloro che non riescono a trovare un’occupazione o, magari, da un giorno all’altro si sono ritrovati senza un posto di lavoro.
Si tratta solo dello 0.6% del proprio stipendio, quasi “un’inezia per chi può contare su un lavoro fisso” ha commentato il Vescovo “ma può essere molto per chi quel lavoro proprio non riesce a trovarlo”. E deve, comunque, fare i conti con una famiglia da portare avanti.
Al progetto hanno già aderito, oltre alla Banca Popolare di Ancona, che ha stanziato un fondo base di 5mila euro, anche la Confindustria, la Provincia di Teramo, l’Ance, la Cna e la Confcooperative.
“Con il progetto 1 Ora X Te” ha concluso Mons. Seccia “vogliamo lanciare un segno di speranza”. Basta ripiegarci su sé stessi, è arrivato il momento di agire.